Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a 70 anni dalla strage delle Fosse Ardeatine, ha voluto spendere qualche parola in memoria dei caduti, vittime della tirannia nazifascista. “Bisogna sempre saper ricordare che la pace non è un regalo o addirittura un dato scontato e per quel che riguarda il nostro e gli altri Paesi europei è una conquista dovuta a quella unità europea, a quel progetto europeo che oggi da varie parti si cerca di screditare. Dobbiamo ricordare quello che abbiamo vissuto in Italia e in Europa – ha aggiunto- e che non si può giocare con queste posizioni che tendono a screditare il nostro patrimonio di lotta per la libertà”.
Oggi, anche le elezioni comunali in Francia, che hanno visto il crollo dei socialisti e la vittoria di chi nei confronti dell’Euro è sempre rimasto un po’ scettico: il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. Ed è proprio contro le parole del Capo dello Stato, che ha voluto fare deliberatamente un riferimento alla situazione francese, seppur in maniera discreta, che i partiti anti-euro e contrari alle politiche di austerity dell’Ue hanno voluto scagliarsi. In prima fila, la Lega che, tramite il segretario Salvini, ha criticato le parole del presidente.
“Da Napolitano, parole vergognose: usa le Fosse Ardeatine per attaccare chi ‘superficialmente’ scredita e attacca l’Ue. I dinosauri e gli Euro-Burocrati hanno paura! Dalla Francia arriva un vento di Libertà, il 25 maggio l’incubo di Napolitano, Merkel e dei tifosi dell’Euro diventerà realtà: un’altra Europa è possibile”, scrive il segretario del Carroccio su Facebook.
Per finire, anche il M5s, con Grillo e Casaleggio, ha espresso il suo dissenso. E pur chiarendo che non intende allearsi con Marine Le Pen alle prossime europee, non nascondono un certo compiacimento di fronte all’affermazione OLtralpe di una forza antieuropeista. “Nessuna alleanza con Marine Le Pen – ribadiscono Grillo e Casaleggio – il M5s non è né di destra né di sinistra, allearsi con Front National in vista delle europee vorrebbe dire spostare l’asse del Movimento a ‘droite’. La linea non cambia.”
Le notizie che arrivano dalla Francia sembrano cavalcare l’onda anti-euro e populista contro i vincoli stringenti e l’austerità della Ue ma non ci sarà nessuna alleanza. Gli obiettivi primari sono sempre gli stessi: rinegoziare il fiscal compact, rivedere il Fondo salva Stati e i trattati ‘scomodi’, referendum sull’euro con possibile uscita dalla moneta unica.
Le Pen risponde all’ex comico, davanti a queste precisazioni, sottolineando la somiglianza dei rispettivi programmi: Francamente non capisco l’odio di Grillo nei miei confronti. In realtà i nostri partiti sono d’accordo su molti temi, a partire dalla lotta contro l’euro.” Però una differenza c’è, aggiunge: “Il M5s, contrario di Fn, si limita a contestare senza assumersi le proprie responsabilità.” E conclude facendo un appello all’unione di tutti i partiti anti-euro: “Chiedo a tutte le forze euroscettiche d’Europa di allearsi in difesa degli Stati nazione, del ritorno della democrazia, della sovranità dei popoli e delle identità nazionali”, in vista delle elezioni europee di maggio. Appello al quale risponde per primo Salvini: “Noi ci siamo e ci saremo, l’euro è una moneta criminale che ci affama”.
Anche il partito dei Pirati in Germania vuole differenziarsi rispetto ai Cinque Stelle. Il leader Thorsten Wirth ritiene infatti “improbabile una collaborazione sul tema Europa”
Inoltre, il leader di Sel, Nichi Vendola, ammonisce Matteo Renzi a non fare come Hollande: “Credo che il voto francese sia assolutamente emblematico del fatto che quando la sinistra di governo applica ricette tipicamente di destra, quando chi viene eletto nel nome del cambiamento e sulla base di una grande speranza popolare come è accaduto a Hollande, quando uno eletto per fare cose di sinistra fa cose di destra, le conseguenze elettorali sono evidenti”.
Tutti commenti, questi, e scambi di battute, che probabilmente si sarebbero potuti risparmiare, nel momento in cui l’obiettivo era quello di commemorare tantissime vittime innocenti, e ricordare una strage che non si deve e non si può dimenticare, ma che si deve sottolineare e urlare, affinché non si perda nella storia e non sia frutto di cattive manipolazioni.
Ancora una volta, sembra si voglia puntare sempre ad altro, spostare l’attenzione su chi abbia ragione e chi torto e su chi riesca ad ottenere l’ultima parola.
Oggi, 24 marzo, vogliamo solo dedicare un pensiero e un ricordo a tutti coloro che sono state vittime di tanto odio.