Roma, 8 marzo -” Non è la finale del campionato”. Così Rudi Garcia smorza la tensione in vista della sfida di domenica sera (ore 20.45) al San Paolo contro il Napoli di Benitez.Un incontro importante per difendere il secondo posto ma che per il tecnico giallorosso può essere importante solo per i partenopei: “Ci sono ancora 11 partite per loro, 12 per noi, siamo sei punti avanti e abbiamo una partita in meno – dice in conferenza stampa a Trigoria – La pressione è su di loro, se perdono è quasi finito tutto. Se noi perdiamo rimaniamo secondi. Noi siamo forti, anche loro. Spero di vedere lo spettacolo visto nella semifinale d’andata. Un ambiente forte, con due squadre forti e un arbitro forte”.
“Per il momento abbiamo giocato tre volte con loro, abbiamo vinto due volte ed abbiamo segnato entrambi 5 gol. Hanno il secondo attacco del campionato, noi il terzo. Può succedere di tutto, dobbiamo fare in modo, come dopo la Juventus, di dimostrare che possiamo vincere lo stesso. Il migliore vince, spero di vedere una bella partita e per fare ciò serve il 100% di tutti i protagonisti”. Mentre a chi gli dice che magari, visti i problemi fisici, un pareggio può anche andare bene, risponde così: “Si, è evidente. Ma se giochi per il pareggio rischi di perdere. Bisogna giocare per vincere, come ogni partita, e bisogna adattarsi al gioco sul campo. Se non vinciamo lasciare il Napoli a sei punti con una gara di meno sarà positivo, ma prima dobbiamo giocare per vincere, poi vedremo cosa succede sul campo”.
Già, la condizione fisica di un gruppo che è sembrato un pò in affanno, anche con l?inter. Ma Garcia la vede diversamente: “Non è stato un problema fisico per la squadra, ma per alcuni giocatori. Abbiamo mostrato nel secondo tempo che era possibile vincere la partita: sul piano fisico stavamo meglio di quanto si pensi. Punti di riferimento davanti? E’ vero, dobbiamo darne di meno, dare incertezza alle difese. Vedremo, abbiamo della qualità in tutte le zone del campo e dobbiamo sfruttare la nostra capacità di segnare in qualsiasi momento. Dobbiamo essere più efficaci in difesa rispetto all’ultima volta col Napoli”.
Poi torna sugli argomenti della settimana, primo tra tutti quello degli arbitri e della giustizia sportiva: “Dobbiamo rispettare le regole. Non è il problema della Francia o dell’Italia, è generale. Dobbiamo aiutare gli arbitri. Perchè funziona la tv in un modo solo? O serve o non serve. Io sono sempre lo stesso su questa questione, dobbiamo aiutare gli arbitri. Essere arbitri è difficile, devono decidere in un attimo. Così però non possiamo andare avanti, siamo nel XXI secolo e normalmente con dodici occhi si vede meglio che con sei, ma non cambia comunque nulla. O manca responsabilità dei giudici di gara o ci sono tante cose da migliorare. Già le ho dette queste cose, ad esempio nel rugby queste tecnologie hanno migliorato lo sport”.
Poi sul codice etico di Prandelli e l’esclusione di De Rossi, Garcia ripete il suo concetto: “Il codice etico è giusto, ma il problema è che tutto ciò che porta all’interpretazione è pericoloso. Daniele era già condannato dalla tv e dalla non convocazione, ma è solo un mio avviso. Era meglio convocarlo e magari dopo il giudizio del giudice sportivo rispedirlo a casa. La cosa era già fatta prima, ma la tv non vede tutto. E’ come le statistiche: si possono mostrare cose che sembrano violente, ma era sotto gli occhi di tutti. Hanno visto tutto, se non hanno fischiato lo hanno interpretato come un movimento normale. Non difendo Daniele, ma parlando con lui mi ha detto che neanche si è accorto di questo e non se ne è accorto neanche Icardi. Dobbiamo fare in modo di pulire queste cose nell’area, lo deve fare il giudice di linea, ma è difficile. Il calcio è un gioco di contatto, non è danza. Bisogna avere una misura giusta per tutti”.
Tra i convocati invece nessuna sorpresa: tornano Maicon e Strootman, mentre come previsto rimane fuori il capitano Totti.