Gli ostacoli del cuore è lo spettacolo nato per non dimenticare le 27 vittime, tra cui sei bambini, del crollo del palazzo in via Vigna Jacobini del 16 dicembre 1998. Quindici anni dopo Ferruccio Fumaselli porta in scena il dolore di quel giorno, in quanto quella notte ha visto morire la madre, il padre e due fratelli. Lo spettacolo andrà in scena anche stasera alle 21, presso il Teatro Greco in via Leoncavallo, Roma. L’ingresso è gratuito. La rappresentazione si avvale della collaborazione e partecipazione straordinaria di Luca Ward e degli artisti della scuola New Project School, fondata e diretta dallo stesso Ferruccio Fumaselli.
L’idea dello spettacolo “Gli Ostacoli del cuore” nasce – racconta Ferruccio Fumaselli – non soltanto dal torto della giustizia, ma soprattutto per il torto dell’indifferenza. Sono passati quindici anni dal crollo, tante promesse, tanti processi perlopiù archiviati. E noi abbiamo soltanto un degrado e ogni volta che noi, passiamo in via Vigna Jacobini, – continua il regista – dove ci sono i nostri ricordi, i nostri sogni vediamo soltanto un degrado, un abbandono. Non voglio chiamarlo spettacolo, perché non è uno spettacolo. Questa è una manifestazione teatrale di denuncia. Per far capire che la mia storia, è una storia mia, tua, di tutti e per far capire a questa Italia, dove sta andando tutto alla malora, perlomeno che non devono toccarci i sogni. E per poter avere i nostri sogni siamo costretti a portarli in scena per far ricordare a chi se lo fosse dimenticato come è rimasta via vigna Jacobini. Questa sera portiamo in scena gli Ostacoli del cuore, che sono tutti gli ostacoli che abbiamo vissuto in quindici anni.
Lo spettacolo racconta l’esperienza della prima notte del regista e autore, dal momento della telefonata dell’avvenuto crollo alle immagini di dolore, di pathos dei protagonisti, nel momento in cui accadeva la tragedia. Gli Ostacoli del cuore parla della profondità della perdita dei propri cari, della morte. Tutto questo attraverso monologhi, dialoghi, coreografie coinvolgenti e brani noti interpretati dal vivo con una nuova emozione il tutto avvolto da una scenografia semplice con un forte gioco di luci che ci fanno entrare in questa disperazione. Noi riusciamo a viverla appieno grazie alle musiche e all’interpretazione dei protagonisti. Diversa è la seconda parte dello spettacolo, dove viene narrato il risveglio delle vittime, che secondo il regista, loro sono ancora presenti nel quotidiano dei loro parenti. Così il regista ha portato in scena il momento del risveglio in paradiso, la rinascita della gente comune, la vera forza di questo paese che ancora cercare di portare alla ribalta la giustizia. Il filo conduttore dello spettacolo, ma anche della vita, dopo che avvengono tragedie del genere è lo stesso: dalla morte alla rinascita.
Questa rappresentazione – continua Fumaselli – è stata portata in scena senza alcuna sovvenzione delle istituzioni, in quanto non credo in esse. Abbiamo messo da parte dei risparmi che sono serviti alla realizzazione dello spettacolo. Ringrazio Luca Ward che ha sposato il progetto e non ha voluto nessun compenso per mettere a disposizione la sua voce, come hanno fatto tanti altri artisti, coreografi, ballerini, che nascono dalla mia scuola la “New Project School”. Lo spettacolo è completamente gratuito e ci sono delle donazioni che non andranno alla sostentamento dello spettacolo ma ad un’associazione che si prende cura dei clochard. Il ricavato andrà all’acquisto di coperte.
Fumaselli conclude: “Non è stato facile portare in scena questo spettacolo in quanto tanti non l’hanno capito, ma noi li abbiamo perdonati, nel senso che noi andiamo comunque per la nostra strada, per portare giustizia alle vittime di via Vigna Jacobini.”
Roma, 19 marzo