Insultare sui social network: reato di diffamazione aggravata

I social network, come si sa, nascondono sempre una seconda faccia che, molto spesso, risulta essere molto pericolosa. Aldilà dei post da scrivere, foto e canzoni dei cantanti preferiti da condividere e lunghe chiacchierate in chat con i propri amici, ci sono delle situazioni poco simpatiche in cui spesso gli adolescenti sono incorsi: si tratta di episodi di bullismo, violenza psicologica, insulti, fino ad arrivare alla diffamazione. Insultare sui social network può essere considerato “un delitto di diffamazione aggravato dall’aver arrecato l’offesa con un mezzo di pubblicità” equiparato “sotto il profilo sanzionatorio alla diffamazione commessa con il mezzo della stampa”. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale di Livorno, come riferisce il Tirreno. Secondo questa sentenza, Facebook ha una “diffusione incontrollata”, e di fatto è propri così, dati gli smisurati contenuti che si possono condividere. Esprimersi su Facebook implica quindi una “comunicazione con più persone alla luce dell’ accennato carattere pubblico dello spazio virtuale in cui si diffonde la manifestazione del pensiero del partecipante che entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di partecipanti e quindi la Conoscenza da parte di più persone e la possibile sua incontrollata diffusione”.
E’ proprio con questa sentenza che è stata condannata una ragazza di 26 anni per le ingiurie rivolte all’ex datore di lavoro.

Roma, 20 marzo 2014 


2 COMMENTI

  1. […] diffamazione via Facebook (altre informazioni le trovate qui) si realizza anche se avviene in forma anonima. Quindi chi parla male di una persona su Facebook, […]

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