Roma, 5 marzo – “Ieri sono stato sollecitato a chiarire la mia posizione all’interno del Movimento 5 stelle. Anche se mi sono dimesso da senatore, continuo a far parte del Movimento”. Queste le parole di Maurizio Romani, senatore dimissionario penta stellato.
Una faida a CinqueStelle che vede giacobini e i girondini della fronda grillina, da un lato, coloro che ritengono di creare una nuova formazione e dall’altro, coloro che seguono una linea più morbida e restano fedeli quantomeno all’ideale grillino se così si può chiamare. Dopo l’esecuzione virtuale dei dissidenti, il movimento prosegue a ritmo dentro-fuori.
Forse le elezioni europee, forse lo sbarco di Renzi, in ogni caso le Agenzie Ansa e Agi sono unanimi nel rivelare un “Movimento” ondulatorio permanente. I senatori espulsi, dalle parole di Lorenzo Battista annunciano un altro gruppo in Senato che “Sarà più democratico”, senza leader e “tutti potranno esprimere il loro pensiero liberamente” annuncia Lorenzo Battista.
Beppe Grillo intanto grida allo scandalo Pd dopo le dimissioni di Tonino Gentile e chiede l’espulsione degli indagati. Si cerca di spostare l’attenzione oltre che dal movimento ondulatorio, anche dalle ultime Grillo-Pizzarotti sul ring locale.
Lunedì Grillo lo ha scomunicato per aver convocato una riunione dei sindaci e candidati sindaci senza averlo concordato. Si vedrà se questa nuova faglia verrà ricomposta o se anche Pizzarotti verrà allontanato, come temono altri. Pesanti i commenti ai senatori espulsi che si vogliono organizzare in un gruppo autonomo. “Vogliono appoggiare Renzi.
La faida è iniziata e il tutti i fuori sta coinvolgendo anche i membri, una guerra civile che stellata o meno sta procedendo a una rapida implosione del movimento, incartato nei propri meccanismi.