Roma, 6 marzo – La Guardia di Finanza sferra un duro colpo alla pirateria cinematografica.
L’operazione “Publifilm” del Nucleo speciale per la Radiodiffusione e l’editoria coordinata dalla procura di Roma ha determinato l’oscuramento di 46 siti web in cui era possibile accedere in modo illegale ad un amplissimo numero di film tramite i metodi ultra diffusi dello streaming o del direct download.
Tra i siti messi sotto sequestro nell’inchiesta condotta dal pm Nicola Maiorano e dal procuratore aggiunto Nello Rossi ci sono Filmxtutti, Eurostreaming, Piratestreaming, Casacinemaz e Filmsenzalimiti. Il reato è quello della diffusione a scopo di lucro di materiale protetto da copyright, secondo quanto stabilito dall’articolo 171 ter, comma 2, della legge 633 1941 che regola il diritto d’autore.
Al momento si tratta tuttavia di un processo contro ignoti, poiché, si legge nell’ordinanza di sequestro, «nessuno dei domini risulta risiedere su un server collocato nel territorio nazionale, rendendo di fatto impossibile un intervento diretto di identificazione dei soggetti responsabili». Inoltre, dal momento che la maggiore fonte di guadagno dei siti coinvolti è costituita dalle inserzioni pubblicitarie a pagamento, un secondo filone delle indagini dovrà chiarire la possibile complicità delle agenzie pubblicitarie interessate – tra queste anche grandi nomi – e stabilire se e come il loro comportamento può avere rilevanza penale.
Parliamo di un giro d’affari enorme – la Guardia di Finanza stima che i danni prodotti dalla pirateria in Italia si aggirano intorno al centinaio di milioni di euro – e che sarà difficile sconfiggere a meno di non ripensare i parametri socio-culturali che regolano il mercato economico o trovare delle strategie di diffusione alternative soprattutto per quanto riguarda il campo cinematografico e musicale.