Roma, 16 marzo – Si conclude oggi lo spettacolo di Max Paiella, “Indagine di un musicista al di sopra di ogni sospetto” che si è tenuto presso il teatro Vittoria in Roma, dal 4 al 16 marzo. Noi, di Newsgo, siamo andati a guardarlo.
Se fino ad ora non c’è stata una via di mezzo tra teatro e One Man Show, lo spettacolo di Max Paiella l’ha creata. “Indagine di un musicista al di sopra di ogni sospetto” è un viaggio originale, divertente che alterna brani rivisitati ai monologhi dei personaggi più apprezzati dell’artista romano, accompagnato dalla sua band i The Rabbits.
Il fil rouge di tutto lo spettacolo possiamo dire che è il suono. I suoni di ogni giorno sono tantissimi: rumori, musiche, voci, ma quanto effettivamente capiamo di tutto ciò? E’ ascoltare bene o ascoltare o ascoltare soltanto un suono? Attraverso la lettura dei passi più significativi dell’Odissea di Omero, lo spettacolo di Max Paiella diverte e commuove, mettendo a confronto con una comicità dissacrante e a volte disarmante l’epica antica con la realtà circostante. Una splendida scenografia lo accompagna: una nave, che funge anche da telo di protezione, quadri e vasi di fiori che calano dal soffitto, una poltrona, dei libri e dietro un velo la band, il tutto valorizzato da un impeccabile disegno di luci.
In questo viaggio i personaggi interpretati da Max Paiella, sono molteplici, dai suoi più famosi alle imitazioni delle personalità più note della nostra attualità. Troviamo così Vinicio du Marones, il poeta delle cose tristi e Coricidin, il cantante cinese che spaccia per tradizionali le canzoni della nostra Italia. Subito dopo i due sindaci di Roma, Marino e Alemanno, accolti con una grande ovazione dal pubblico, per poi continuare con Nichi Vendola in preda a una supercazzola, un Barack Obama che mette in prosa le canzoni americane più famose. E poi le canzoni, parodie di brani già esistenti (spettacolare “METRO A, METRO B” sulle note di una “let it be” con un arrangiamento tipico della tradizione romanesca) e meravigliosi pezzi che spaziano dalla musica mondiale a quella italiana, Da Frank Sinatra a Modugno, interpretati con una tecnica impeccabile e uno spessore emotivo notevole. Il tutto intramezzato dai continui e ironici scambi di opinioni con “l’oracolo”, un Dio d’altri tempi, quelli degli Ipad e di Facebook – che cerca di attualizzare in maniera bizzarra i passi letti dell’Odissea.
Quindi, una standing ovation per Max Paiella, che canta, interpreta, intrattiene e fa sorridere con una meravigliosa autenticità. Un plauso, infine, a Francesco Brandi – il regista, che ha creato questo meraviglioso connubio tra la tradizione teatrale e il “performing”.
Speriamo che lo spettacolo di Max Paiella, Indagine di un musicista al di sopra di ogni sospetto, possa continuare con le repliche anche in futuro, in quanto vale la pena di andarlo a vedere.