Roma, 5 marzo – L’uomo noto come lo “stupratore di Velletri” è stato condannato a quindici anni di carcere.
Era diventato l’incubo delle donne dei Castelli Romani e ora, a un anno dalla sua cattura, il Tribunale di Velletri ha emesso la sentenza nei confronti di Maher Djebali, violentatore seriale, considerato responsabile di violenze a danno di due giovani donne, il 2 e il 20 febbraio 2013. L’uomo, già recluso nel carcere di Viterbo, è stato riconosciuto colpevole di “violenza sessuale”, “sequestro di persona”, “rapina” e “percosse”.
La prima violenza, avvenuta nei confronti di una studentessa che faceva rientro a casa la sera, ha suscitato sin da subito tanta paura nella zona dei Castelli di Roma. Il fatto ha poi presentato agli investigatori della Squadra Mobile delle analogie con un altro episodio avvenuto qualche giorno prima, il 2 febbraio, e che infatti prevedeva le stesse modalità di aggressione: l’uomo, dopo essere salito a bordo della vettura della propria vittima, situata in un parcheggio isolato, minacciandola con un coltello la costringeva a guidare per diversi chilometri, fino in aperta campagna, dove la violentava e rapinava.
Maher Djebali è stato preso grazie alle accurate indagini della Squadra Mobile che ha intercettato il cellulare che lo stupratore aveva rubato alla seconda vittima. L’apparecchio però è stato ritrovato in possesso di un altro uomo, forse suo amico, abitante da tempo dei Castelli Romani, di nome Aziz Fadir, il quale è stato subito fermato. Il Gip di Velletri però, non rinvenendo nessun indizio di colpevolezza relativamente ai reati commessi da Maher, non ne ha convalidato l’arresto. “Aziz Fadir – precisarono i suoi legali Alessandro Lupi e Fabrizia Colacchi – è totalmente estraneo ai fatti oggetto di indagine. Sin da subito il Gip ha ravvisato la sua estraneità e, contrariamente a quanto comunicato dagli organi di polizia, non si trova in stato di arresto.”