9 Marzo 2014 – Newsgo ha il piacere di presentare l’intervista a Luca Marinelli, attore e protagonista de La Solitudine dei Numeri Primi (2010), il lungometraggio tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano e presentato alla mostra del Cinema di Venezia, e nel 2013 protagonista della commedia di Virzì ‘Tutti i Santi Giorni‘.
Incontro Luca Marinelli in un pomeriggio di tiepido sole romano.
Cominciamo a chiacchierare un po’ e si nota subito la sua semplicità che è la fonte del suo successo.
Luca è un ragazzo di 30 anni, umile, con la testa sulle spalle tanto che quando affermo “La tua carriera è in ascesa!” mi frena subito dicendomi che vuole soltanto far bene e con professionalità il suo lavoro, rigando sempre dritto e valutando nel miglior modo possibile ogni ruolo che gli viene proposto.
Eppure questo bel trentenne, attore romano Luca Marinelli, di strada ne ha fatta tanta. La sua carriera parte da lontano, inizia a fare il doppiatore quando non aveva ancora 18 anni e successivamente si diploma all’Accademia D’Arte Drammatica Silvio D’Amico perché, nonostante fare l’ attore sia per Luca una dote naturale, la professionalità e la preparazione sono fondamentali per interpretare qualsiasi ruolo.
Luca Marinelli inizia a raccontarmi di tutte le sue esperienze professionali, soffermandosi soprattutto su quelle cinematografiche e da qui parte la nostra intervista.
– Protagonista di innumerevoli ruoli importanti, qual è il personaggio nel quale ti sei identificato di più?
– Tutti i personaggi che ho fatto sono per me belli, io sono in ognuno di loro e ognuno è una piccola storia della mia vita come una piccola breve storia d’amore.
– Luca, stai facendo carriera nel cinema fino ad arrivare ad avere un piccolo ruolo nel film di Sorrentino “La Grande Bellezza”. Un cammeo significativo al pari di tanti altri grandi artisti italiani che hanno contribuito, se pur minimamente, a questo grande successo. Cosa ha significato per te essere un pezzo del puzzle di un film che ha vinto l’ Oscar, il premio più ambito da tutti gli attori?
– E’ un premio importante che spero dia un po’ d’aria di rinascita all’Italia, un’ aria nuova di ripresa, che sia la luce di una speranza che possiamo tenere dentro noi e che possa scaldarci l’animo e farci capire che siamo ancora un popolo che può fare e dire tanto.”
– Com’è stato lavorare con Sorrentino?
– Lavorare con Sorrentino, permettetemi lo sciocco gioco di parole, è stato breve ma da Oscar! E’ un grandissimo professionista, un uomo di cinema.”
– Qual è stato il tuo ruolo?
– Il mio ruolo era quello di un giovane ragazzo che per un eccesso di sensibilità non può più prendere parte alla quotidianità di questo mondo.”
– So che sei alle prese con un nuovo importante progetto, sono molto curiosa, dove ti vedremo prossimamente, in quale ruolo?
– Purtroppo di questo non si può parlare ma sto lavorando a dei progetti, è vero! Quindi tra non molto qualcosa verrà fuori e sono davvero contento di quello che sto facendo.”
– Da qualche mese vivi in Germania ma fai la spola con l’Italia. In che modo ti dividi tra l’Italia e la Germania?
– In Germania vivo e cerco di lavorare e in Italia lavoro e cerco di viverci!”