Roma, 5 marzo – Petrolio, nichel, piombo e arsenico. Sono queste le sostanze ritrovate nel Rio Galeria dopo l’esondazione di febbraio nel deposito Ama di Malagrotta, dove si trovano anche rifiuti ospedalieri. A denunciare la situazione è l’Arpa Lazio, visto l’altissimo pericolo per la salute. Pericolo che i cittadini lamentano da tempo, dato che il fiume scorre lungo Malagrotta, e per cui hanno chiesto una bonifica. A riportare la relazione è l’edizione odierna de ‘Il Tempo’: “Come si legge nella relazione si sono prelevati, in particolare, due campioni. Rispetto all’acqua dell’affluente del Rio Galeria, subito dopo ‘lo sbarramento assorbente posizionato dalla raffineria’, si evidenziano ‘presenza di idrocarburi pesanti pari a 0.8 mg/L (milligrammo per litro, ndr), nonché la presenza di arsenico pari a 4µg/L (microgrammo per litro), piombo (2 µg/L) e solventi organici aromatici (4 µg/L)’.
“A valle dell’immissione dell’affluente, dove il valore della concentrazione degli idrocarburi leggeri e pesanti risulta inferiore al limite di rilevabilità, mentre risultano presenti arsenico (12 µg/L), nichel (2 µg/L), piombo (29 µg/L), zinco (40 µg/L) superiori ai valori riscontrati nell’altro campione» ad esclusione dei solventi organici aromatici (3 µg/L)”, si legge nel comunicato. E a muoversi è subito la Procura di Roma, che ha aperto un’indagine sull’esondazione e sul ‘getto pericoloso di cose’, raccogliendo anche le testimonianze della popolazione, secondo cui la contaminazione non dipende solo dalla recente esondazione.
“Secondo il principio del “chi inquina ripara” la raffineria ha avviato le operazioni di bonifica – dice Cristina Maltese, sindaco del municipio – Le analisi fortunatamente non rilevano presenza di idrocarburi nella falda, come abbiamo temuto inizialmente, comunque resta in vigore l’ordinanza di divieto di approvvigionamento per il bestiame o l’irrigazione dei campi: questa alluvione ha messo ancora più in evidenza la fragilità del luogo nel suo complesso, è necessario avviare una riqualificazione”.