Roma, 14 marzo- Tumore ai polmoni, cancro alla mammella e alla tiroide, metastasi diffuse, leucemia. Almeno 30 persone che vivono nel territorio circostante alla discarica di Malagrotta hanno contratto queste malattie. Adesso il pm Galanti che già indaga per quattro morti sospette, ha deciso di inserire nel fascicolo tutti i casi che mostrano chiaramente una relazione fra la malattia e l‘esposizione ad agenti inquinanti emessi dalla discarica. Entro lunedì, l’associazione Codici, rappresentata dall’avvocato Giacomelli, presenterà il materiale, in cui sono evidenziati i 30 casi sospetti e il collegamento con patologie derivate dal contatto con sostanze contenute normalmente nei rifiuti solidi urbani. Nelle denunce ci sono due casi di leucemia dovuta all’esposizione al benzene, quattro tumori polmonari che sarebbero riconducibili al contatto ripetuto con arsenico e nichel. Dieci casi di noduli, linfonodi, carcinomi alla tiroide. «Dalla documentazione raccolta – ha denunciato l’associazione Codici – si rileva come nella zona circostante Ponte Galeria sono aumentate, negli ultimi anni, le patologie dell’apparato respiratorio, per gli uomini e le patologie tumorali alla mammella per le donne. Tra gli uomini si è riscontrato anche un aumento di ricoveri per patologie alla tiroide». La Procura di Roma ha già aperto un’inchiesta a carico di Francesco Rando, amministratore delegato della società Giovi che gestisce la discarica di Malagrotta, estendendole anche ai vertici di Ama e di Raffineria Roma Spa. Nei loro confronti le accuse potrebbero essere pesantissime, dall’omicidio colposo alle lesioni personali gravissime.