Nord Corea, taglio di capelli uguale per tutti gli uomini: questa la nuova legge in vigore per il Paese. Ogni uomo deve portare la capigliatura uguale al suo dittatore, il folle Kim Jong-un: capelli rasati ai lati e il ciuffo sparato in alto, o in alcune varianti pettinato verso il basso.
La legge è partita inizialmente dalla capitale Pyongyang, i primi a subire l’assurdo obbligo sono stati gli studenti, poi il taglio è stato imposto a tutta la città, dopo un paio di settimane è stato esteso a tutta la nazione. I maschi non possono avere i capelli più lunghi di 5 cm, devono tagliarli ogni 15 giorni, ad eccezione dei più anziani, che possono permettersi capelli lunghi fino a 7 cm. Questa legge sostituisce la precedente, che concedeva ai maschi la libertà di scegliere tra 10 diversi tagli di capelli, più fortunate le donne alle quali resta tuttora la libertà di scegliere fra 18 tipi di tagli. I capelli lunghi sono stati già boicottati in passato, tempo fa la Tv promuoveva una campagna chiamata: “Farci tagliare i nostri capelli secondo lo stile di vita socialista”.
Nascere in Corea del Nord è sinonimo di vita difficile e priva di libertà, da oltre cinquanta anni è sempre stato così, ma sotto il potere di Kim Jong-un, la dittatura rigida si è fusa con la pazzia. Opporsi alla nuova legge significa andare incontro alla morte, la sorte che toccò mesi fa a chi osò leggere la Bibbia o guardare la tv sudcoreana. Un nordcoreano si è permesso di giudicare il look di Kim Jong-un, ma lo fa dalla Cina, dove è riuscito a fuggire, tramite il Korea Times: “Fino alla metà del 2000, l’abbiamo chiamato il taglio contrabbandiere cinese”.
Roma, 28 marzo