«Roma sta con Putin. Obama ospite indesiderato ». Manifesti con questa scritta sono comparsi in tutta la Capitale la scorsa notte, firmati da gruppi eversivi riconducibili all’estrema destra. L’accusa contro il presidente americano è di essere imperialista e guerrafondaio. Mentre storicamente la destra aveva sempre appoggiato l’America, come simbolo del capitalismo e del liberismo, adesso assistiamo ad un volta faccia in favore delle leggi omofobe e razziste di Putin. I gruppi, artefici del manifesto, hanno accusato Obama di incoraggiare guerre contro i Paesi che non si sottomettono agli ordini americani, come la Libia e l’ucraina, o contro quelli in cui ci sono ricchezze che fanno gola agli Stati Uniti, come la Siria. Mentre i cartelli vengono rimossi, aumentando l’agitazione della Questura per la sicurezza del presidente americano, sul territorio romano, ma anche in gran parte di quello europeo ( come ha testimoniato la vittoria di Le Pen) prendono sempre più piede gruppi o movimenti di estrema destra, che si rifanno neanche troppo velatamente a ideologie neo fasciste o neo naziste.
Roma, 26 marzo