Da mercoledì 26 marzo la Capitale è blindatissima, controlli ovunque nella città per l’ arrivo del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. La città capitolina si è preparata al meglio per questo grande evento, omaggiando Obama con sagome in suo onore ovunque attaccate nei principali monumenti romani. Il Presidente ha fatto visita a Papa Francesco, successivamente il pranzo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il vertice con il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Villa Madama. E per finire il tour la visita privata all’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo, completamente blindato, con successiva cena a Villa Taverna.
Simpatico il siparietto tra Obama e la sua guida, con il presidente che guardando la meraviglia dell’anfiteatro esclama: “It’s amazing” tradotto “È straordinario, incredibile. E’ più grande di alcuni stadi di baseball dei nostri giorni”, compreso quello di Wrigley Field, a Chicago. Il Presidente americano rimane estasiato da questa meraviglia monumentale, è molto curioso e tempesta durante la visita di domande l’ archeologa che lo ha accompagnato, Barbara Nazzaro, direttrice tecnica del monumento, poi scherzosamente tra una domanda e un’ altra si rivolge ai giornalisti dicendo “devo controllare quanti posti a sedere ha!?”.
Prima di entrare nel Colosseo, il Presidente Obama è arrivato a via del Circo Massimo e imboccando via di San Gregorio si è poi infilato nel piazzale dell’arco di Costantino, con una scorta di ben 50 mezzi; ad accoglierlo, oltre ad un centinaio di turisti che hanno atteso il corteo dietro le transenne per poter salutare il presidente degli Usa, c’era il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che ha twittato: “Ho accolto il Presidente Obama al Colosseo. Un orgoglio per il nostro Paese vedere lo stupore e l’ammirazione nei suoi occhi”.
Inoltre tra Obama e Franceschini vi è stato uno scambio di battute: “Ministro dei Beni culturali? Great job!”, ha detto Obama a Franceschini, che ha risposto: “In Italy is the best job”. E finita la visita al Colosseo, anche il tempo di una sosta al bookshoop per prendere pensierini alla sua famiglia.
Roma, 28 marzo