Dopo le polemiche fra il presidente del Senato Grasso e il premier Renzi, il fiorentino torna all’attacco, ribadendo la necessità di guardare avanti e fare le riforme, a partire proprio dal Senato, per passare al titolo V e alla legge elettorale. I dubbi di possibile incostituzionalità della riforma del Senato, data la mancanza dell’elezione diretta, sollevati da Grasso cadono nel vuoto, Renzi ha infatti dichiarato che nessuna delle accuse, o presunti suggerimenti, verranno accettati, perché significherebbe fare le riforme a metà. “Non ci sto a fare le riforme a metà – ha ribadito il primo ministro – non sto a Roma perché mi sono innamorato dei palazzi: se la classe politica dice che non bisogna cambiare, faranno a meno di me e magari saranno anche più contenti”.
Nel giorno del voto in Parlamento, Renzi torna a metterci la faccia davanti ai cittadini e al suo stesso partito, minacciando la caduta del governo in caso di franchi tiratori interni al Pd. “O facciamo le riforme o non ha senso che gente come me sia al governo”. Certo le parole di Grasso aprono molti spiragli all’interno del partito, soprattutto la possibilità che la minoranza possa raccogliersi intorno al presidente, creando un opposizione forte al segretario.
Roma, 31 marzo