Roma, 15 marzo- Libertà di movimento, libertà di espressione e libertà di lotta. Questi sono i temi che questo pomeriggio hanno portano centinaia di persone in piazzale Ostiense. Dopo i recenti arresti a Napoli e Roma, i movimenti hanno indetto una giornata contro la repressione per ribadire la libertà di manifestare nelle proprie città, sena divieti nè zone rosse. Fin dalle 12 Roma è stata allestita, con piazze tematiche, per ricordare tutti coloro che sono stati raggiunti da misure cautelari:
“Sistema carcerario e controllo sociale”, Metro Rebibbia, Via tiburtina 956
“Frontiere e libertà di movimento”, Piazza indipendenza
“Territori contro le devastazioni ambientali”, Stazione Tiburtina
“Precarietà abitativa e sociale contro l’austerity stop privatizzazioni, difendiamo i beni comuni” ex deposito Atac (San Paolo), Via Settimio Severo
Alle 15 è stato poi annunciato il concentramento in piazzale Ostiense per il corteo nazionale, che si appresta a partire diretto al ministero della Giustizia. Fra slogan contro ogni genere di abusi e repressione, cori e striscioni, sono tantissime le anime che hanno dato vita a questo lungo serpentone. A partire dai movimenti per la casa e il diritto all’abitare, molto attivi nella Capitale, No Tav, studenti, migranti, le lotte per i beni comuni. Ma anche tantissimi cittadini che hanno deciso di portare la loro solidarietà ai ragazzi e alle ragazze arrestati o sotto processo. Il corteo ha sfilato in una in una Roma blindata ( anche per la presenza di un’altra manifestazione), alta la tensione per paura di scontri con la polizia. I movimenti sono giunti al grido di “Liberi tutti” di fronte a Regina Coeli, chiedendo l’amnistia e ribadendo la necessità di chiudere carceri e Cie, per ripensare totalmente il sistema giudiziario e di sicurezza.