Roma, 11 marzo 2014 – Fino ad ora si è teorizzato che l’esplosione della vita sulla Terra fosse una conseguenza dell’aumento di ossigeno nell’atmosfera e nei mari.
Uno studio condotto dall’università di Exeter, nel Regno Unito, e pubblicata su Nature Geoscience ribalta questa teoria.
Secondo i ricercatori l’evoluzione dei primi animali, come spugne e amebe, avrebbe scatenato la reazione a catena che circa 600 milioni di anni fa ha creato un ambiente adatto alla vita di specie più complesse.
Tim Lenton, primo autore di questo studio, si è basato sulla recente scoperta di alcuni ricercatori danesi i quali hanno dimostrato che le spugne necessitano di pochissimo ossigeno per vivere. L’attività metabolica di questi piccoli organismi, insieme a quella delle amebe, ha portato a una liberazione di grandi quantità di ossigeno che ha creato un ambiente favorevole alla vita e all’evoluzione di forme di vita più complesse.