Roma, 12 marzo – Dopo due anni di restauri riapre al pubblico la Chiesa di Santa Maria Immacolata dei Cappuccini in Via Veneto. Duemila metri quadrati di superficie sono stati riabilitati grazie ad un intervento del valore di 2 milioni di euro realizzato con i fondi stanziati dal progetto Roma Capitale. A coordinare i lavori, realizzati dalla “Cbc – Conservazione Beni culturali” e da “Roma consorzio restauro opere manufatti artistici”, è stato il direttore della Galleria Corsini Giorgio Leone.
Tra le opere di cui è di nuovo possibile godere nella Chiesa fatta costruire da papa Urbano VIII Barberini vi sono il San Michele Arcangelo di Guido Reni, il dipinto della volta a botte del Cocetti raffigurante l’Assunzione della Vergine e risalente al ‘700, il “San Francesco d’Assisi sorretto dall’Angelo dopo le stimmate” di Domenico Zampieri detto il Domenichino, le 29 tavole e tele che decorano le cappelle laterali, il pavimento ottocentesco, il Crocifisso ligneo cinquecentesco che la tradizione dell’ordine attribuisce al disegno di Michelangelo. La ristrutturazione dell’altare marmoreo ha portato inoltre alla scoperta che i marmi provengono dalla Fabbrica di San Pietro e che la scultura porta la firma di Luca Fanelli.
A rendere unico l’edificio contribuisce infine la suggestiva cripta cimiteriale (nella foto sopra), che custodisce i resti mortali di cappuccini appartenenti alla prima generazione dell’ordine, databili intorno al 1529-1530.
Un piccolo tesoro da riscoprire, di strada se in questi giorni che si avvicinano alla primavera avete voglia di fare una passeggiata per le strade del centro e volete spendere un po’ del vostro tempo a conoscere un altro pezzo della nostra storia artistica.