Alla Casa dei Teatri a Roma – Villa Doria Pamphilj, Villino Corsini – fino al 6 aprile 2014 resterà aperta la mostra “Non solo per gioco. Teatri di carta, teatrini di ombre, diorami“, un divertente percorso espositivo, dedicato all’arte della ricostruzione dei teatrini, quei magici mondi legati alle marionette, che da sempre sono protagonisti del gioco immaginario della memoria popolare.
La rassegna curata dall’Associazione “Ti con Zero” e promossa dall’Assesorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura presenta al pubblico oggetti evocativi, legati alla storia dei teatrini, creati dalla mano di Fernanda Pessolano. L’artista infatti, attraverso piccole prove architettoniche fatte di carta e di altri materiali, da vita a questa sorta di “mondi” fantasiosi, legati alle simpatiche marionette, che rivelano fin da subito l’evoluzione della miniatura teatrale e delle sue singolari tradizioni. Fantastico poi anche l’accompagno testuale di Attilio Scarpellini, arricchito allo stesso tempo dai ritocchi grafici dei personaggi di carta di Paola Piozzi e dal video Ombre dell’attore-regista Claudio Morganti, che guida il visitatore in un’ analisi approfondita sulla storia del cartamodello delle varie marionette di carta, del teatrino giocattolo e dei teatrini di stile ottocentesco, fino ad arrivare ai quei teatri e quei giochi d’artigianato d’arte, che tutt’oggi ancora sono amati dall’immaginario collettivo.
Una rassegna veramente piacevole, dedicata al mondo delle piccole creature di stoffa e di carta, che da sempre animano la fantasia popolare. Un’ esposizione fine, che racchiude in sè le bellissime parole dello studioso Mugnin, riguardanti le famose marionette: “Prestigiose, piccole creature, dotate fin dalla nascita dei favori delle fate, le marionette hanno ricevuto dalla scultura, la forma; dalla pittura, il colore; dalla meccanica, il movimento; dalla poesia, la parola; dalla musica e dalla coreografia, la grazia e la misura dei passi e dei gesti; infine, dall’improvvisazione, il più prezioso dei privilegi, la libertà di dire ciò che si vuole”.
Roma, 25 marzo