E’ in stato vegetativo da quasi tre mesi, eppure i milioni di tifosi sperano ancora nel miracolo, in quel colpo del campione che lo ha reso protagonista di sorpassi memorabili, uno di quelli a cui ci ha abituati alla guida della Rossa per antonomasia. Insomma, su Schumacher, prepariamoci al peggio, potrebbe morire. L’ex delegato medico della Formula 1 Gary Hartstein sembra avere le idee chiaro sul prolungato stato vegetativo a cui è sottoposto il campione tedesco.
“Più passa il tempo”, dice Hartstein, “più è difficile che Michael riemerga”. In poche parole, la possibilità che l’ex pilota rimanga per sempre in stato vegetativo non è più un’ipotesi ma una possibilità concreta. Un condizione aggravata dal fatto che durante il coma, Schumacher ha perso oltre il 25% della propria massa muscolare, con un’atrofia generale che potrebbe aver colpito già il diaframma, il muscolo che ci aiuta a respirare.
“Di solito i pazienti che sono in uno stato vegetativo prolungato vivono per alcuni mesi, al massimo qualche anno, per morire in seguito a delle complicazioni per via di infezioni alle vie respiratorie o a quelle urinarie”, prosegue il dottore.
“Ci sono casi di sopravvivenza più lunghi, ma sono eccezionali”.
Roma, 26 Marzo