La famiglia di Schumacher continua a sperare nel risveglio di Michael, e attraverso il suo portavoce Sabine Kehm smentisce Hartstein, il medico che, solo ieri, si era lasciato andare attraverso il suo blog a valutazioni pessimistiche sulle condizioni cliniche del campione tedesco.
Hartstein, ex delegato medico del circus dal 2005 al 2012 aveva preannunciato il peggio: “potrebbe morire”, sono state queste le parole che hanno fatto il giro del mondo, a conclusione della sua analisi sulle possibilità di risveglio per un paziente costretto a coma farmacologico da tre mesi a questa parte.
Non ultimo, l’ex delegato avrebbe avuto da ridire anche sulle modalità di soccorso dell’ex pilot w sull’inutile passaggio all’ospedale di Moutiers, il quale potrebbe averne aggravato solo le condizioni. “Una serie di disattenzioni” , così le definisce Hartstein, che potrebbero aver influito irreparabilmente sulle possibilità di risveglio di Schumacher.
“Non si trasporta un paziente con un sospetto trauma cranico in una struttura che non dispone di un reparto di neurochirurgia”, ha detto l’attuale capo del pronto soccorso di Liegi, 58 anni e per sette anni impegnato in prima persone sulle piste della Formula 1.
La perdita di un terzo della massa corporea, alcune confidenze ricevute dal medico e i rari bollettini medici, inoltre, potrebbero costringere i medici a trasferire in un centro specializzato di terapia intensiva, proprio in considerazione del fatto che i tempi di risveglio non procedono come dovrebbero.
Dal canto suo, l’entourage del sette volte campione del mondo non ha smentito la possibilità del trasferimento attraverso il suo portavoce sabine Kehm, anche se la scorsa settimana aveva parlato di come fossero in atto tutte le procedure necessarie per il lento risveglio del paziente, pur non specificandone le tempistiche. Uno spiraglio di ottimismo che però non ha convinto del tutto la stampa tedesca. La possibilità che Michael rimanga in uno stadio vegetativo perenne, quindi, secondo il tabloid non è da escludere.
La replica secca di Sabine Kehm, però, non si è fatta attendere e alle parole di Hartstein e dei pessimisti ha così risposto “Vale ancora quanto detto nell’ultima comunicazione. Siamo e rimaniamo fiduciosi che Michael si sveglierà. Lottiamo con lui insieme al team di medici ai quali diamo tutta la nostra fiducia”.
Roma, 27 marzo