Roma, 4 marzo- Oggi niente pasti caldi e cucina salutare, solo panini e biscotti per i bambini della Capitale. Il cambio obbligato di menù è dovuto allo sciopero dei lavoratori delle mense, che chiedono il rispetto dei diritti dei lavoratori. In base alla denuncia di Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uil Tucs, attualmente infatti nella maggior parte delle scuole romane, i lavoratori sono sottoposti a contratto individuale, senza malattia, scatti di anzianità o festività. Dalle 9 di questa mattina piazza del Campidoglio è gremita dalle richieste dei lavoratori delle mense di tutti i gradi scolastici, a partire dagli asili, elementari e infine medie. Ovviamente per evitare qualsiasi disagio le scuole avevano avvertito preventivamente le famiglie, soprattutto per quei bambini soggetti ad allergie o intolleranze. Questa situazione è iniziata alla fine dell’anno scorso quando, allo scadere del contratto, il Comune ha effettuato un cambio d’appalto, garantendo ai lavoratori le stesse condizioni contrattuali. I sindacati però hanno reso noto che nell’ultima busta paga, la nuova azienda non ha versato i rimborsi per le malattie, nè quelli per le festività. «Noi sindacati abbiamo denunciato ogni fatto all’assessore capitolino alla scuola, Alessandra Cattoi, a partire dal mancato riconoscimento degli scatti di anzianità, al tentativo delle aziende di non pagare gli operatori durante i periodi di chiusura delle scuole. Oggi chiederemo al sindaco che intervenga sulle ditte per il ripristino delle condizioni contrattuali precedenti, tocca al Comune visto che è un appalto pubblico. Il Campidoglio deve sapere che le aziende vogliono solo massimizzare i profitti minimizzando i costi e peggiorando pure le condizioni dei lavoratori».