Roma 16 marzo – Tanto fermento e tanta gioia da parte della comunità di Setteville, Guidonia, che oggi ha ricevuto in visita pastorale, presso la parrocchia romana Santa Maria dell’Orazione, Papa Francesco. Al suo arrivo un bagno di folla ad accoglierlo, circa 10.000 persone in fermento per l’arrivo del Pontefice; il primo incontro è con i malati e con i disabili, verso cui ha sempre mostrato grande attenzione, a cui è seguito il saluto ai bambini e ai ragazzi delle Prime Comunioni e delle Cresime e alle comunità eocatecumenali, infine, è prevista la confessione di alcune persone e la Messa, tenuta dal Papa stesso, che rientrerà in Vaticano verso le 20.
Sono stati lunghi i preparativi per accogliere al meglio il Papa, sia a livello spirituale che a livello burocratico – organizzativo, tanto che l’amministrazione locale ha predisposto tutti i servizi necessari per garantire la partecipazione dei fedeli. La città ha abbracciato il Santo Padre quando ormai erano passati molti anni dalla visita di un pontefice; Giovanni Paolo II visitò il territorio a Case Rosse il 5 maggio del 1985, recandosi successivamente a Colleverde nel 1990. Un evento, quello di oggi, considerato talmente importante a livello mediatico da chiedere alle Poste Italiane la realizzazione dell’Annullo Filatelico, che rimarrà negli anni e diventerà oggetto da collezione.
Il parroco Don Francesco Bagalà ha raccontato che la sua comunità si è preparata a ricevere queste visita con la preghiera; per i ragazzi che presto riceveranno la Prima Comunione e la Cresima verrà chiesto l’aiuto del Papa, che sia una parola sui doni dello Spirito Santo, o il racconto della sua esperienza personale. Gli è stato chiesto quali sono secondo Lui i frutti spirituali che potranno scaturire dalla visita e lui ha risposto “La gioia dell’ascoltare il “Kerigma”, l’annuncio che Gesù ha dato la sua vita per noi, perdonando i nostri peccati. Il Papa è arrivato a Setteville nel giorno in cui il Vangelo racconta della Trasfigurazione: Pietro era presente sul monte Tabor e sarà qui in mezzo a noi per portarci a Gerusalemme dove Gesù muore, risorge, ascende al cielo e distribuisce doni; lo Spirito Santo per primo. Confidiamo in questo dono immenso dello Spirito Santo e della vita nuova in Cristo”.
Intanto Papa Francesco oggi, durante l’Angelus, ha ricordato: “Gesù non aveva una cattedra o un pulpito fissi, ma era un maestro itinerante, che proponeva i suoi insegnamenti, che erano gli insegnamenti che gli aveva dato il Padre lungo le strade, percorrendo tragitti non sempre prevedibili e a volte poco agevoli. “Seguire Gesù per ascoltarlo, ma anche ascoltiamo Gesù nella parola scritta, nel suo Vangelo: vi faccio una domanda: ‘ma voi leggete ogni giorno un passo del Vangelo?’ Eh, sì, no, a volte sì, a volte no”. “E’ cosa buona avere con noi un piccolo vangelo in tasca e leggerne un passo, un piccolo passo, in ogni momento della giornata, e lì è Gesù che parla. Non è necessario che siano tutti e 4 i vangeli, basta anche uno”.
Commentando il Vangelo della Trasfigurazione ha detto: ”Noi discepoli siamo chiamati ad essere persone che ascoltano la sua voce e prendono sul serio le sue parole” e che “per ascoltare Gesù bisogna seguirlo, come facevano le folle del Vangelo che percorrevano le strade della Palestina”.