3 Marzo, Zagarolo – Vi abbiamo già parlato della frazione di Valle Martella qualche giorno fa, in relazione al Comune di Gallicano nel Lazio e al fatto che sembra si voglia costruire una centrale Biogas a soli cinquanta metri dal suo confine, terreno oltretutto sottoposto a vincolo archeologico. In tale senso, vi abbiamo parlato anche di come l’associazione U.R.A.Z, presieduta da Vittorio Caratelli, sia stia opponendo alla realizzazione del progetto in difesa della salute dei cittadini, che abitano la piccola frazione amministrativamente legata, invece, al Comune di Zagarolo.
Purtroppo, il problema del Biogas è soltanto l’ultimo sopravvenuto in ordine temporale e di cui i cittadini di Valle Martella ne stanno facendo le spese. Alla data in cui vi scriviamo, infatti, sono passati ormai quattro mesi da che Valle Martella si trova a fare i conti con la mancata riapertura dell’ufficio postale, reso inagibile da una rapina al bancomat della stessa. In data 20/11/2013, infatti, l’esplosione di un ordigno ha reso inagibile la fruizione del servizio e dello stabile facenti capo alla filiale di Poste Italiane; un mancato ripristino del servizio di cui sono complici, secondo il Presidente Vittorio Caratelli, non solo Poste Italiane ma anche, e soprattutto, il Sindaco di Zagarolo Giovanni Paniccia, reo di non aver preso provvedimenti nel sollecitare gli organi preposti alla richiesta di un ufficio mobile per far fronte al disagio successivo all’inagibilità susseguente l’esplosione della bomba. E questo dopo che il 6/12/2013 era stata inviata una lettera dall‘U.R.A.Z affinché si intervenisse al più presto per tamponare quantomeno la situazione.
Sfortunatamente, alla lettera di Dicembre l’unica a replicare è stata Poste Italiane, che attraverso i suoi uffici di Viale Europa, risponde che si sarebbe attivata per risolvere il problema. Nessuna risposta, al contrario, da parte del Sindaco Paniccia che, testuali parole del Presidente Caratelli “ha fatto lo struzzo e sta facendo lo struzzo” su molti dei problemi che attanagliano la frazione di Valle Martella, sempre più abbandonata a se stessa.
Ma è in data 21/01/2014 che la faccenda si complica ulteriormente, perché resosi conto dell’immobilismo del Sindaco e delle Poste, Vittorio Caratelli, in capo alla sua associazione, decide di sporgere denuncia presso il commissariato di Polizia di Frascati, chiedendo accertamenti riguardante i fatti. Oggetto della denuncia sono il Sindaco Giovanni Paniccia e le stesse Poste Italiane.
A questo punto, la denuncia finalmente sembra smuovere il torpore di Sindaco e Poste, tanto che in data 19/02/2014, in presenza dell‘Assessore Antonella Bonamoneta, avviene il primo incontro proprio tra un rappresentante della giunta e un incaricato delle Poste per trovare una soluzione al problema. All’incontro, partecipa anche il proprietario dello stabile. Ed è qui che vengono alla luce ulteriori dettagli a spiegazione del ritardo della rimessa in funzione del servizio postale: l’accollamento dei danni. Il proprietario dello stabile è deciso a prendersi carico dei costi edili relativi al restauro dello stabile ma non delle suppellettili di proprietà di Poste Italiane, che in tal senso dovrebbe avere un’assicurazione a copertura dei danni per gli oggetti di sua proprietà.
Dopo un lungo faccia a faccia, si arriva all’accordo oggetto di cui sopra e la spartizione dei costi, con il patto che a partire dal 19/02/2014 passata una settimana, sarebbero iniziati i lavori di restauro e rimessa in funzione del servizio.
Passata una settimana, però, alla data del 28/02/2013, nessuno lavoro è stato iniziato.
Inefficienza, questa, che costringe i cittadini di Valle Martella a recarsi a ben dieci chilometri di distanza, tanto dista Zagarolo, per la fruizione del servizio. In realtà, sarebbe stato istituito presso la filiale del paese laziale anche uno sportello dedicato ai cittadini di Valle Martella, ma purtroppo questi è a disposizione delle sole persone che debbono ritirare delle raccomandate, mentre per tutti gli altri servizi, la fila è in tutto e per tutto la medesima per tempi e modi a quella che si farebbe in qualsiasi altro ufficio postale. Lo sportello, insomma, è un palliativo, secondo Caratelli, e non ha risolto in nessuno modo il problema.
Intanto, la protesta dell’U.R.A.Z e dei cittadini continua nel silenzio del Sindaco, con bollette che arrivano e vengono pagate in ritardo perché l’ufficio presso Porta San Martino non sembra in grado di smaltire in tempi accettabili la mole di lavoro del Comune e della relativa frazione.
Detto questo, siamo a disposizione sia del Sindaco Paniccia che di Poste Italiane nel caso vogliano smentire, chiarire o difendere le rispettive posizioni circa lo spiacevole episodio che ancora perdura.