Nel 2003 a un concorso interno per un posto da funzionari 272 vigili romani risultarono idonei, ma non vincitori. In quel concorso 1600 candidati ebbero il massimo punteggio, ma non riempirono l’organico. Perciò quelli che non superarono la prova, agognando a un posto più qualificato con un incremento in busta paga di 300€, fecero ricorso. La sentenza di primo grado però faceva acqua un po’ da tutte le parti e gli esperti erano convinti che sarebbe stata rigettata in appello. Invece un errore dell’Avvocatura di Roma, guidata da Rodolfo Murra, presentando ricorso contro la sentenza un giorno dopo la chiusura del termine, riuscirà a farla diventare definitiva non appena il giudice vedrà le date e certificherà che il termine era stato superato. Ergo: 272 uomini in meno per le strade e 900mila euro l’anno in meno nelle casse del comune, soldi che andranno nello stipendio dei novelli funzionari. Sveva Belviso, capogruppo del nuovo centrodestra dichiara: “Se davvero questo è l’esito della vicenda, ritengo che il capo dell’avvocatura Murra debba chiedere scusa e dimettersi”.
Roma, 5 aprile