“Le violazioni dei diritti umani dei rom da parte delle autorità italiane, incluse quelle di Roma, continuano: sgomberi forzati, segregazione in campi in condizioni abitative gravemente inadeguate ed esclusione dall’edilizia residenziale pubblica stanno proseguendo sotto l’amministrazione del sindaco Marino”. Queste le parole di John Dalhuisen direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International, in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti dell’8 aprile. L’invito a Marino è a trovare un accordo con le associazioni per consentire anche ai rom l’accesso a un alloggio adeguato.
“Amnesty International aveva auspicato un cambio di rotta da parte della giunta Marino dopo gli anni del ‘Piano Nomadi’ della giunta Alemanno. Lo scorso ottobre avevamo accolto con favore l’impegno della giunta Marino a ritirare misure chiaramente discriminatorie nei confronti delle famiglie rom residenti nei campi autorizzati nell’accesso alle case popolari – ha ricordato Dalhuisen – Ad oggi il sindaco Marino non ha mantenuto quegli impegni né ha risposto alla nostra lettera del 14 febbraio scorso, in cui esprimevamo profondo rammarico per il fatto che la graduatoria per l’assegnazione delle case popolari riferita al bando pubblico del 31 dicembre 2012 non fosse stata ancora pubblicata e che l’attribuzione del punteggio a ciascuna domanda venisse ancora compiuta in applicazione dei criteri previsti nella circolare del dipartimento Politiche abitative del 18 gennaio 2013”.
Il direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International ha così concluso: “Chiediamo al sindaco Marino anche di fare chiarezza su come intenda impiegare i fondi recentemente messi a disposizione dalla Regione Lazio per la cosiddetta ‘emergenza abitativa’. Non possiamo accettare che quest’operazione ancora una volta si concluda con l’esclusione delle famiglie rom residenti nei campi, oltre che di altri cittadini che hanno fatto domanda per un alloggio residenziale pubblico in base alla graduatoria del 31 dicembre 2012”.
Roma, 4 aprile