Animal Equality, un’organizzazione internazionale per i diritti degli animali, ha effettuato una nuova investigazione e ha pubblicato i video proprio a ridosso della Pasqua. La prima scena avviene in un allevamento del Lazio e fa vedere la pesatura degli agnelli, prima che questi vengano portati al macello. Alcuni uomini appendono gli animali per l’estremità delle zampe anteriori a mazzi, se ne contano sette, e tutti scalciano. Le immagini scorrono e si arriva in Lombardia per macellare i capretti. Prima sono ammassati, poi vengono storditi attraverso l’elettronarcosi o con una pistola a proiettile coaptivo, metodi che dovrebbero portare l’animale ad essere incosciente. Nel video però non succede e allora l’agnello viene nuovamente appeso per essere sgozzato mentre ancora scalcia e bela.
Il video è stato ottenuto attraverso un lavoro svolto sotto copertura e a telecamere nascoste. Per la parte realativa alla pesatura nel Lazio, tutto è iniziato grazie ad alcune segnalazioni. Gli attivisti hanno spiegato che grazie al video denuncia dell’anno passato alcune persone hanno contattato Animal Equality dopo aver notato quanto accadeva nell’allevamento. L’intera scena, due ore, è stat girata dalla strada che passa vicino all’allevamento. Per 3 settimane gli attivisti hanno fatto edgli appostamenti mattutini per attendere il momento della macellazione e spiegano che pesatura che avviene nel video è condotta con una modalità di contenimento molto dolorosa, che può causare anche strappi muscolari e dei legamenti. La posizione degli animali p innaturale e per questo scalciano nel tentativo di trovare un’altra posizione, ma il gesto può causare delle lesioni. Dalle immagini si vede anche come vengono tenuti gli animali: tutti in spazi ristetti, senza ripari, tra rifiuti e rottami. Pecore malate e senza cure veterinarie.
Del video ha parlato Fabrizia Angelini, portavoce di Animal Equality in Italia: “Il materiale raccolto dai nostri investigatori negli allevamenti e nei macelli italiani espone una realtà diffusa e non casi isolati. Nel video sono mostrate scene mai viste prima di abusi e violenze inimmaginabili inflitti a uccioli che, uccisi ad appena un mese di vita, sono destinati a diventare cibo “tradizionale” sulle tavole del nostro Paese”. I dati parlano di 4milioni di agnelli e capretti uccisi ogni anno in Italia, compresi quelli importati dall’Est Europa e circa 800mila sono quelli uccisi nel periodo di Pasqua.
La portavoce di Animal Equality ha voluto sottilineare una controtendenza: “Il 2013 ci ha mostrato delle cifre che dovrebbero far riflettere: oltre ad una evidente ripercussione choc scaturita anche con la reazione mediatica dello scorso anno, i dati diffusi attraverso dalla stessa industria ovina (Confagri) parlano chiaro: durante la scorsa Pasqua la riduzione degli ordini di carne d’agnello è arrivata al 40% provocando un calo di vendite annuali di circa il 15%. La scorsa Pasqua agnelli, capretti e pecore mandati al macello sono poco meno di 550.000, rispetto agli 800.000 dell’anno precedente”.
Con la diffusione del video, Animal Equality ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione “Salva un agnello” e più di 10mila persone hanno preso parte all’iniziativa attraverso un impegno preso sul sito. Tra queste persone anche volti noti dello spettacolo, come Red Ronnie, conduttore, e Paola Maugeri, scrittrice e dj.
Oipa invece ha affisso dei manifesti nelle fermaate delle metro di Roma e Milano. Nei manifesti appaiono un cucciolo di agnello contrapposto a un cucciolo di cane e a un cucciolo di gatto. Accanto ai cuccioli di cane e gatto compare la scritta “M’ama”, accanto al cucciolo d’agnello compare la scritta “Mi mangia”. Dall’Oipa spiegano che l’obiettivo è far riflettere sul perchè alcuni animali vengano considerati compagni di vita e altri solo del cibo.
Roma 16 aprile