Ancora polemiche sul nuovo logo del X Municipio di Roma. Dopo la presentazione della versione in bianco e nero dl logo da parte dell’Assessore al bilancio Andrea Storri ha pensato bene di caricarne la versione a colori sul suo profilo facebook, con tanto di scritta annessa. Purtroppo per lui il logo richiama in tutto e per tutto a Candy Candy con l’elmetto, la protagonista bionda del celebre cartone animato, aspetto questo che ha fatto storcere la bocca a molti dopo il Consiglio presso l’aula Massimo Di Somma.
“Queste sono le altre ipotesi di logo municipale, cui sta lavorando la commissione presieduta da Paolo Ferrara. La parola mare sta per essere sostituita con Mediterranea. La X dovrebbe essere tolta dal sole. Resta la questione della rappresentatività, simbolica, nominale e quindi anche sostanziale di tutto il territorio. Il Consiglio ha rinviato la discussione sul simbolo, concentrandosi sulle offese al sottoscritto. Se ne riparlerà la prossima settimana, certamente in un clima di maggior confronto”, ha riportato sul proprio profilo Storri.
Un rettifica che vuole precisare come in realtà sul logo non ci sia ancora nulla di definitivo, anche se ogni proposta avanzata fino ad ora non fa che essere bocciata, in special modo dai cittadini.
Scrive Claudio a tal proposito Borzi: “Continua a mancare il richiamo all’archeologia. Ostia Antica non è da meno di Pompei e il nostro municipio non è solo una località marina tra le tante e quegli sbuffi sotto il sole non si capisce cosa siano e sembrano garofani o insalate. Ma davvero non sono arrivate idee un po’ più accattivanti? Comunque valutate anche la resa in bianco e nero, visto che apparirà anche in questa veste”.
Ironico,invece, l’intervento di Paolo Cotronei che da lettura del disegno come anticipato da noi all’inizio dell’articolo: “Veramente sono i capelli di Candy Candy sotto un elmetto da fantino”.
L’assessore ai servizi sociali del X Municipio Emanuela Droghei tira al contrario un sospiro di sollievo e sdrammatizza: “Poteva andarti peggio, sappilo”. I commenti relativi ai loghi precedenti, del resto, si sono rilevati ben più pesanti.
Comunque, le critiche più forti sono rivolte ai contenuti del disegno stesso e non alla forma a cui esso richiama: “Dove sono la Pineta, gli Scavi, Tor San Michele e l’entroterra?” chiedono a gran voce i cittadini, più interessati a fare del simbolo della città un vanto e non l’emblema della bionda crocerossina.
Roma, 11 aprile