La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone per il caso delle baby squillo, le due ragazzine di 14 e 15 anni fatte prostituire in un appartamento ai Parioli, nel pieno centro di Roma. I reati contestati sono sfruttamento della prostituzione, cessione di droga, estorsione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile. I procuratori Maria Monteleone e Cristiana Macchiusi hanno chiesto il processo per Mirko Ieni, ritenuto l’ organizzatore del giro, i suoi collaboratori e ovviamente anche per i clienti, vista la minore età delle giovani.
L’udienza del gup Costantino del Robbio sarà fissata subito dopo Pasqua, il 23 o il 24 aprile. Con la richiesta di rinvio a giudizio si è conclusa la prima parte dell’inchiesta , tuttavia i magistrati di piazzale Clodio proseguono gli accertamenti sul giro di clienti delle minori, nel tentativo di rintracciare altri clienti. Finora sono una cinquantina quelli identificati, e molti di loro hanno già fatto agli inquirenti proposte di giudizio con rito alternativo e patteggiamento. Una volta formalizzate, le richieste saranno valutate dagli inquirenti.
Roma, 10 aprile