Elicottero abbattuto in volo. Il velivolo militare ucraino Mi-8 è esploso in seguito ad una raffica di colpi presso l’aerodromo di Kramatorsk. A darne notizia, alcuni media locali, tra cui l’Agenzia Unian, che ha specificato come l’elicottero sia stato abbattuto. Salvo invece il pilota, che è riuscito a saltar giù.
A Kramatorsk, quindi, si combatte, a sostenerlo l’agenzia russa Ria Novosti: nella città dell’Ucraina orientale rimbombano colpi d’arma da fuoco e un blindato sarebbe finito in fiamme. Il vice capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Serghiei Pashinski, ha annunciato che le truppe speciali di Kiev hanno iniziato a «bloccare completamente» la città di Sloviansk, testa di ponte dei filorussi ucraini, «per impedire l’arrivo di rinforzi». Si tratta, secondo Pashinski, della seconda tappa dell’operazione lanciata ieri a Sloviansk dai militari ucraini. Vasil Krutov, numero due dei servizi di sicurezza, però, fa sapere da Kiev che in città non sarà effettuato nessun blitz, così da evitare inutili spargimenti di sangue.
Intanto, l’operazione militare contro i filorussi «continua» nel sud-est dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov. «I terroristi – così li definisce il governo ucraino – hanno interesse a stare sul chi vive 24 ore su 24 – ha precisato Avakov – la popolazione pacifica non ha nulla da temere».
La Russia «vuole la terza guerra mondiale». Lo ha affermato l’attuale premier ucraino Arseni Iatseniuk, di cui molte agenzie hanno riportato le parole.
Un’esplosione vicino Odessa, nell’Ucraina meridionale, ha invece ferito sette persone; fra queste anche un poliziotto, riportano sempre le agenzie. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, una bomba a frammentazione sarebbe stata lanciata da un’auto in corsa verso intorno le 4 del mattino. I feriti, ricoverati tutti in ospedale, però. non sarebbero in pericolo di vita. Il posto di controllo era stato organizzato dalla polizia in collaborazione con i militanti filogovernativi di Maidan.
Russia. La manovra militare contro i ribelli e le milizie filorussi dell’Ucraina sud-orientale è stato definito dal ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov «delitto sanguinoso», di cui le autorità di Kiev «risponderanno in futuro». La Russia «vuole fermamente favorire una de-escalation» della crisi in Ucraina sin base all’accordo di Ginevra, «ma non ci possono essere richieste unilaterali» continua il ministro. “Da entrambi le parti, però, ci deve essere un impegno paritario affinché entrambi i paesi si impegnino in tal senso”.
«L’Occidente vuole controllare l’Ucraina ed è guidato esclusivamente dalle proprie ambizioni geopolitiche e non dagli interessi del popolo ucraino», ha detto Serghiei Lavrov. “La crisi in Ucraina permette alla Russia di inviare sul posto i propri”peacekeeper’‘ secondo il diritto internazionale, ha riferito l’ambasciatore russo all’Onu, Vitali Ciurkin, alla tv. L’articolo 51 della Carta dell’Onu, infatti, «prevede l’autodifesa e noi – ha aggiunto – lo abbiamo applicato nel conflitto nel Caucaso nel 2008».
Angela Merkel dal canto suo ha manifestato la sua profonda inquietudine sulla situazione in Ucraina, telefonando direttamente al presidente russo Vladimir Putin chiedendo al governo di Mosca di lavorare in attuazione degli accordi di Ginevra.
Infine, le parole di Obama. «Parlerò con gli europei, non con tutti loro, ma con alcuni dei leader più importanti questa sera, per assicurare che condividano la mia valutazione in termini di quello che è accaduto dopo i colloqui di Ginevra», queste le parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama in visita diplomatica a Seul, annunciando una conference call con i leader europei del G7 (Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna). Con i rappresentanti del G7 si discuterà della possibilità di imporre ulteriori sanzioni alla Russia.
Le ultime notizie, invece parlano del rapimento di 7 osservatori dell’Ocse da parte dei miliziani filorussi a Sloviansk, nell’est dell’Ucraina: lo ha affermato il ministero dell’Interno di Kiev.
Roma, 25 aprile