Continua l’emergenza rifiuti a Roma. Alla luce della sempre più probabile proroga all’uso degli impianti di trattamento meccanico biologico di Malagrotta, nonostante l’ordinanza interdittiva della procura della Repubblica a seguito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Manlio Cerroni, proprietario delle discariche, si cercano soluzioni alternative che permettano di superare il problema dell’utilizzo forzato delle strutture sequestrate. Difficile, anche se non inattuabile, il trasporto dei rifiuti nei siti di stoccaggio del nord Italia, ma sono necessari accordi tra regioni, in quanto si tratta di spazzatura non trattata. Il sindaco Ignazio Marino insiste sulla necessità di un commissario e auspica la confisca degli impianti di proprietà del gruppo Cerroni.
Mercoledì 9 aprile, alle 16, è previsto l’incontro tra il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e le istituzioni preposte alla gestione dei rifiuti nel comune di Roma. La riunione si terrà nella sede del ministero dell’Ambiente di Via Cristoforo Colombo. All’incontro parteciperà anche il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ex commissario straordinario per l’emergenza rifiuti della Capitale. Oltre al sindaco Marino, anche il presidente dell’Ama, Daniele Fortini, e l’assessore all’ambiente, Estella Marino, stanno mettendo a punto il dossier che riassume le strategie e gli intenti del Comune. La chiusura degli impianti di Malagrotta potrebbe causare l’abbandono in strada di oltre duemila tonnellate di rifiuti al giorno. Ma anche la proroga rischia di non risolvere il problema: il Consorzio Laziale Rifiuti, proprio a causa dell’interdizione, non riscuote i pagamenti, motivo in più per chiudere gli impianti e non retribuire i lavoratori. Resta il problema della totale mancanza di alternative al monopolio privato, una questione sottovalutata da Regione e Comune e che ora rischia di far degenerare lo stato di emergenza nella Capitale.
Roma, 7 aprile