Per l’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, i dati dell’Italia su crescita e occupazione per il 2015 non sono affatto incoraggianti, con il pil che si attesterà all’1,1%, ma con una crescita della disoccupazione.
“L’area euro è finalmente emersa dalla recessione» ma gli elevati debito e disoccupazione, gli investimenti bassi, la stretta del credito e la frammentazione finanziaria continueranno a pesare sulla crescita, evidenzia l’FMI, tenendo a precisare che «la probabilità di una recessione per l’area euro resta alta”.
Insomma, la nostra economia non farà meglio di quella greca, con una crescita complessiva dello 0,6% su base annua. Gli unici paesi che faranno peggio dell’Italia saranno la Finlandia e Slovenia (0,3%) e Cipro (-4,8%).
A questi numeri sconfortanti, però, per il prossimo anno è previsto il riscatto dei greci con un +2,9%. Roma, al contrario, crescerà al pari di Helsinki dell’1,1%, facendo ancora meglio di Lubiana, 0,9% e Nicosia. con lo 0,8%. Le percentuali in questioni fanno riferimento ad una tabella elaborata dal FMI nel suo World Economic Outlook (Weo).
L’incontro di Washington di questa primavera, però, afferma anche che pur crescendo Atene di quasi tre volte rispetto a Roma, il tasso di disoccupazione della Grecia rimarrà, sempre in previsione, peggiore, anche sei in calo dal 27,3%, al 26,3 del 2014 e al 24,4% del 2015. Le previsioni, poi, non fanno sconti nemmeno alla Spagna in tal senso: il tasso di disoccupazione se pur in calo dal 26,4% del 2013, al 25,5 del 2104, fino al 24,9 del 2015.
Per quanto riguarda Cipro, invece, i dati sono visti in controtendenza: il rapporto tra le persone in cerca di lavoro e forza lavoro crescerà dal 16% del 2013, al 19,2% del 2014, con un lieve calo nel 2015 al 18,4%.
Per l’italia, la disoccupazione si attesterà al 12,4%, a dispetto del 12,2% di quest’anno e l’11,9% di due anni fa.
Roma, 8 aprile