“Voglio rimanere alla Roma ma voglio una squadra competitiva, capace di affrontare la Champions e contemporaneamente lottare per lo scudetto”. Così Rudi Garcia in un’intervista esclusiva al direttore di Sportmediaset Claudio Brachino in occasione dell’uscita dell’autobiografia ‘Tutte le strade portano a Roma. Il calcio è la mia vita’. I ltecnico giallorosso dunque ha le idee chiare sul suo futuro: “La mia volontà è chiara, quello che penso l’ho già detto alla società. Non mi interessano le voci su Paris Saint Germain o altre squadre. Non pongo condizioni particolari, dico però che l’anno prossimo giocheremo la Champions e dovremo essere pronti. Affronteremo un campionato che sarà ancor più difficile di quello di quest’anno: forse faremo meno punti ma magari vinceremo lo scudetto ma soprattutto, ribadisco, dobbiamo essere in grado di affrontare al meglio la Champions. Non la giocheremo per vincerla perché ora come ora non è possibile, non siamo programmati per questo, ma voglio almeno giocarmi da protagonista il girone e arrivare alla seconda fase”.
Per questo occhio agli acquisti (oggi ultimo nome nella lista dei papabili quello del difensore del Tottenham Vertonghen): “Di mercato dobbiamo ancora parlare: questa è una settimana particolare, una settimana corta che ci porta in campo già venerdì contro il Milan. Per questo siamo concentrati solo sul campionato. Però chiaramente è un vantaggio esserci qualificati in Champions con tanto anticipo perché ci permette di lavorare di più e meglio”. Contro i rossoneri sfida che può valere il nono successo consecutivo ma soprattutto ancora una seppur minima speranza di gloria: “Io credo ancora nello scudetto. Certo che ci credo. Tutto è ancora possibile e aperto. E’ chiaro che noi dobbiamo però vincerle tutte, incominciando da venerdì: se vinciamo poi possiamo aspettare lunedì per vedere cosa fa la Juve col Sassuolo, sperando che il Sassuolo faccia quello che deve fare perché gioca per la salvezza. Nelle ultime giornate – ha concluso Garcia – abbiamo visto giocare contro la Juve squadre che lottavano per la salvezza e che poi sul campo non hanno fatto niente ma il Sassuolo è una buona squadra, è in un momento positivo, per cui… Certo, è vero che se la Juve vince con il Sassuolo il discorso sarà quasi chiuso ma se non vince allora sarà tutto ancora aperto”.
Con una vittoria sulla squadra di Seedorf i giallorossi costringerebbero la Juventus (impegnata lunedì col Sassuolo dell’ex romanista Di Francesco) a rimandare di un’altra settimana l’eventuale festa scudetto e allo stesso tempo arriverebbero a 85 punti in classifica, ennesimo record per la Roma. Inoltre, allungherebbero l’imbattibilità interna (per ora 45 punti, con 14 vittorie e 3 pareggi) in vista dell’ultimo impegno stagionale nello scontro diretto proprio coi bianconeri di Conte (in programma il 9 maggio). Per la sfida al Milan comunque non preoccupano le condizioni di Maicon, che continua a svolgere lavoro differenziato, mentre recupera Totti, oggi in campo e protagonista di un simpatico siparietto con il figlio Christian, che si è dimostrato ancora una volta molto promettente con la palla al piede.
Mentre fa discutere la decisione del giudice sportivo Tosel di infliggere solo sanzioni pecuniarie e nessun provvedimento contro le tifoserie di Juventus e Fiorentina protagoniste durante la sfida dello scorso 9 marzo la prima di cori antisemiti, la seconda di uno striscione con la scritta ‘-39′ riferito alle vittime della tragedia dell’Heysel. Per la Roma infatti, a causa dei cori contro i napoletani, arrivarono anche la chiusura delle Curve mentre questa volta, per episodi a detta di molti ancor più gravi, si è andati in una direzione diversa. Due pesi e due misure?
Roma, 23 aprile