Terminato l’incontro a cui hanno partecipato alcuni consiglieri comunali e i rappresentati dei cittadini di Villaggio Breda, Gaia Domus, Villa Verde e Fontana Candida, per discutere del Piano di zona D11 Grotte Celoni.
Presso il Centro Anziani di Via Grotte Celoni, tra i consiglieri comunali erano presenti: Svetlana Celli di Lista civica Marin, Dario Nanni di Pd e Enrico Stefano di M5s, il portavoce municipale Fabio Tranchina di M5s, e l’ex consigliere regionale e presidente del Municipio, Giuseppe Celli.
Nell’incontro è stata ribadita l’impossibilità di cancellare il Piano di zona, l’Amministrazione attuale si ritroverebbe a versare 26 milioni di euro ai costruttori e ai proprietari, più le spese per gli scavi e il risarcimento civilistico per le mancate cubature. Sarebbe più realistico trovare una soluzione riflettendo sulla riduzione di alcune cubature e un loro eventuale spostamento.
“Ho portato all’incontro la lettera che mio padre scrisse a Veltroni nel 2005, in cui chiedeva l’annullamento di questo piano – ha spiegato Svetlana Celli –. Si è capito che il problema sono gli accordi presi con le cooperative e i costruttori e per uscirne fuori servirebbero 26 milioni di euro, una cifra impossibile per questa Amministrazione, che non può sostenere gli oneri e le spese. Il Piano di Zona purtroppo si farà: puntiamo quindi a ridurre il danno nel migliore dei modi chiedendo la riduzione delle cubature e il trasferimento di parte di queste altrove, oltre alla verifica delle valutazioni effettuate all’epoca, che hanno portato l’Amministrazione a decidere la realizzazione in questo quadrante del Piano di Zona, considerata la carenza di servizi. Con queste nuove unità abitative infatti uccideremo il territorio. L’assessore Caudo è favorevole a portare avanti questa strategia. Faremo un atto di Consiglio, credo una mozione, al fine di ‘contenere il danno’ e verificare la valutazione ambientale fatta quando è stato pensato il piano”.
Sull’adottare un linea di contenimento danni è d’accordo anche Enrico Stefano: ” La situazione è difficile, l’iter è avviato, faremo un atto di indirizzo per limitare i danni e tornare almeno alla situazione pre-Alemanno e definire le opere di urbanizzazione. Certo, Roma Capitale è sempre Roma Capitale e tutto è possibile, ma l’ipotesi di eliminazione totale del piano è attualmente molto difficile”.
“Esistono una marea di incongruenze: la valutazione di impatto ambientale non è stata fatta – ha commentato Fabio Tranchina – Noi siamo contrari e staremo con i cittadini, I comitati sono pronti ad agire legalmente attraverso una denuncia alla Procura della Repubblica e un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, in quanto la pubblica utilità lì è ancora tutta da dimostrare, considerato l’ulteriore carico urbanistico e l’assenza di nuovi servizi, infrastrutture e viabilità”.
Fa sapere la sua, tramite Facebook, anche Giovanni Raiola, il presidente di quartiere di Villa Verde: “Abbiamo appurato che l’eliminazione del Piano di Zona è una cosa quasi impossibile con i comitati, insieme ai consiglieri comunali, abbiamo deciso di intraprendere qualsiasi strada nel cercare di ridurre i danni provando a riportare questi piani di zona alle cubature iniziali. Non sarà una cosa facile, ma di certo ci proveremo fino alla fine. Per quanto riguarda Villa Verde, ho appreso una notizia davvero scioccante (che analizzerò insieme a tutto il comitato): i servizi da tanto attesi da tutti noi (allaccio delle fogne al collettore, prolungamento di via Gagliano del Capo a via della Sorbona) non viaggiano di pari passo al Piano di Zona”
Roma, 14 Aprile.