“Il Caffè della Pace non è salvo e la confusione generata all’indomani dell’incontro tra la proprietà, il prefetto Giuseppe Pecoraro, i senatori Daniela Valentini e Maurizio Gasparri e l’assessore per Roma Produttiva Marta Leonori ha bloccato la raccolta firme. La confusione generata crea un grave danno al lavoro che stiamo svolgendo da più di un anno, distraendo l’attenzione al problema e ha di fatto bloccato la spontanea deposizione delle firme (più di ottomila)”, queste le parole di Giulio Anticoli, Presidente dell’associazione Botteghe Storiche e di Cna Roma Città Storica.
Il 25 marzo è sembrato, infatti, che lo storico locale della Capitale potesse tirare un sospiro di sollievo grazie al ritiro dello sfratto che pesava sul famoso Bar. Durante l’incontro tra il prefetto Pecoraro,i senatori Maurizio Gasparri e Daniela Valentini, l’assessore Marta Leonori e la proprietà del locale è stata sancita la salvezza del locale, ma non quella della famiglia Serafini, che lo gestisce da più di 50 anni.
Proprio per attirare nuovamente attenzione della gente sul problema è in programma un incontro al Caffè l’8 aprile. Anticoli prosegue dicendo: “Stiamo organizzando insieme alla presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, un presidio davanti allo storico Caffè. Mi auguro che l’attenzione resti alta e la mobilitazione vada avanti finché non avremo la certezza della continuità di un marchio storico così importante per la città”.
Roma, 1 aprile