La Camera approva il disegno di legge che riforma province e città metropolitane. La nuova legge, su cui il governo aveva posto la fiducia, passa al vaglio di Montecitorio con 260 sì, 158 no e 7. In attesa quindi dell’annunciata riforma del Titolo V della Costituzione, il Governo ottiene un primo traguardo abolendo il gradino intermedio tra Comuni e Regioni.
Non si tratta quindi di un’abolizione vera e propria ma di una rivisitazione dei suddetti enti territoriali , definiti ora aree vaste e completamente riorganizzati nella composizione. Sarà infatti il sindaco del comune capoluogo a ricoprire i ruolo di presidente di provincia e l’assemblea si raggrupperà di tutti i primi cittadini del circondario con un numero che oscilla dai 16 ai 10 membri a seconda dell’entità della popolazione.
Di indennità neanche a parlarne, alcun compenso sarà previsto per questi organi che entreranno effettivamente in vigore solo dal 2015 e nel frattempo secondo la disciplina transitoria verranno gestiti dalle attuali amministrazioni, che anche se commissariate, vedranno protrarsi le proprie funzioni sino al 31 dicembre 2014. Cambiano anche le funzioni di semplice pianificazione su trasporti, ambiente e mobilità mentre di effettiva gestione per quanto riguarda l’edilizia scolastica accaparrandosi anche quella delle pari opportunità. Tutto il resto invece, verrà affidato alla gestione dei Comuni come anche il personale e il patrimonio.
Turn-over, poi , per le città metropolitane le quali subentreranno alle province omonime che saranno in totale dieci: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Roma capitale (con poteri speciali per effetto del suo ruolo), Napoli e Reggio Calabria (che partirà però nel 2016).
Il ddl contestato da FI, M5s, lega, sel e Fdi ha suscitato la protesta di molti deputati presenti in aula da Renato Brunetta che dichiara: “Chiederemo al presidente della Repubblica di non promulgare il testo della legge Delrio per manifesta incostituzionalità” sino a Giorgia Meloni che twitta: “Primo vero prodigio di Renzi: finge di abolire le Province e crea 25milapoltrone in più #supereroe”.
Il M5s invece espone cartelli recanti le cifre: “+26.0932” e “+5600” affermando come la legge Delrio di fatto rappresenterebbe un vaso comunicante tra gli incarichi provinciali tagliati e l’incremento del numero di consiglieri e assessori comunali che si otterrà a seguito del provvedimento.