“A Napoli ci aspetta un’impresa, al di là delle assenze che abbiamo va tenuto in considerazione il valore del Napoli, che ha giocatori eccezionali e in casa si esprime al meglio. A guardare la classifica, siamo distanti anni luce in questo campionato. C’è un divario nettissimo tra le prime tre e le altre”. Così Edy Reja parla della difficile trasferta della Lazio contro i partenopei. Ma il tecnico spera nell’orgoglio del gruppo: “Quelli che scenderanno in campo saranno tutti in condizione ed è particolarmente stimolante per chi non ha giocato tanto per mettersi in evidenza. Gli stimoli sono altissimi, andiamo a giocarci la partita perché le partite vanno giocate e non c’è nulla di perso. Abbiamo anche noi delle armi per metterli in difficoltà. Conoscendo Benitez, come mentalità sono offensivi, noi dobbiamo essere bravi e concreti. Se ci capiteranno opportunità dovremo sfruttarle al massimo”.
C’è bisogno di punti in casa Lazio, visto che la lotta per l’Europa League si fa sempre più serrata: “A partire da domani dobbiamo cercare di fare più punti possibile. A 6 gare dalla fine non si deve sbagliare nulla. Mi aspettavo che il Parma perdesse qualche punto con il Napoli, ora dobbiamo fare 12 punti, due punti a gara. Ci sono scontri diretti che possono determinare la soglia dei punti. In questo, il Milan ha due gare in casa ed è più favorita dal calendario”.
Per Reja il ritorno in uno stadio che ha amato per ben 4 anni: “Conosco l’ambiente, vogliono sempre che la squadra vinca il campionato, ma con Benitez hanno cambiato modo di giocare e sono al primo anno. È un nuovo ciclo, per quello che hanno fatto vedere hanno centrato obiettivi importanti. Gli manca di finalizzare questa squadra per renderla competitiva in Champions League e per vincere il campionato”. Poi evita la polemica rispondendo sul caso Destro: “Si aspettano tutti di dare un giudizio, preferisco andare in là. Non voglio rispondere perché io ho un’idea tutta mia. Preferisco non entrare in questo argomento altrimenti andremmo a creare situazioni che è meglio evitare”.
Roma, 12 aprile