Lüpertz e Paladino. La radice espressionista della Transavanguardia

L’ Art Forum Würth di Capena ospita fino al 24 gennaio 2015 “La Transavanguardia tra Lüpertz e Paladino”, rassegna che riunisce circa sessanta lavori, tra dipinti e sculture, degli artisti Mimmo Paladino e Markus Lüpertz, due dei maggiori esponenti del movimento artistico della “Transavanguardia”, nato negli anni ’80, che propose un ritorno alla pittura e una concezione dell’arte non più fondata sulla “certezza anticipata di un progetto e di un’ideologia”, ma sulla possibilità di avanzare liberamente in tutti i sensi, facendo riversare nell’opera “immagini private e immagini mitiche, segni personali, legati alla storia individuale, e segni pubblici, legati alla storia dell’arte e della cultura.” (A. Bonito Oliva). A unire i due artisti in mostra è la figura del Prof. Dr. h. c. mult. Reinhold Würth, che seppe raccogliere in maniera continuativa e coerente un ricco insieme di opere mai viste prime.

L’allestimento espositivo rivela al grande pubblico un confronto artistico fra l’artista italiano Paladino e l’artista tedesco Lüpertz, entrambi partecipi di ricerche espressive, legate a quel movimento artistico di reazione ad una profonda crisi, che negli anni 80′, non solo investì  l’arte, ma anche la sfera economica e culturale del mondo occidentale. Entrambi celebri personaggi del panorama artistico contemporaneo, Paladino e Lüpertz diedero all’arte post-moderna importanti radici espressioniste che, in quel momento storico, diventarono anche simbolo di una identità nazionale. Caratterizzata dalla libera riscoperta delle radici locali e popolari, la rassegna propone un’ arte che teorizza un ritorno all’abilità, alla gioia del dipingere, restituendo al pennello, alla tela ed ai colori il loro posto nella pittura. Ricche di vive sensazioni, le loro opere presentano linee flessuose e tratti bizzosi, colori caldi da una parte e toni freddi dall’altra, evidenziando soprattutto l’utilizzo di tematiche e stili personali, che accentuano un’eccezionale individualità espressiva degli artisti. Basti notare il magnifico lavoro di Markus Lüpertz dove si nota l’ aggrovigliamento di molteplici impressioni derivanti dalla letteratura, creatici di un universo di forme indipendenti, che rispondono solamente alla visione del pittore. Magnifica anche l’opera pittorica e scultorea di Paladino, guidata anch’essa da una grande  abbondanza di rielaborazioni. Emozionante poi l’armonia delle varie figure astratte, che congiungono in un mondo inspiegabile e criptico. Opere intrinseche di un aspetto naturale, che emerge in maniera sbalorditiva.

Un esposizione veramente sapiente, dove l’insieme di stili richiama un mondo decisamente sognato. Evento unico, che suscita intense sensazioni e riflessioni sugli stati di sofferenza, abbattimento e allontanamento in cui riversa da sempre la sorte dell’umanità.

Roma, 2 aprile


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