Il Messaggero sarà costretto a versare oltre 111mila euro a Marco Giuseppe Benarrivo, collaboratore della sua testata. Il giornalista anconetato, collaboratore fisso della testata per oltre cinque anni, ha fatto causa all’editore per articoli non retribuiti (e quelli pagati anche poco) e la condanna al risarcimento è stata confermata anche in appello dal Tribunale del capoluogo marchigiano. “Gli schiavi vincono: fategli causa”, è stato il commento entusiasta di Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, da tempo impegnato nella battaglia per l’ equo compenso di collaboratori e freelance. “Fate valere i vostri diritti”, si legge nel post scritto sul suo profilo Facebook.
111.522,48 euro oltre interessi e rivalutazione e spese legali e di giustizia, con l’aggiunta della “regolarizzazione contributiva del rapporto”: questo ha sancito la sentenza. Il giornalista marchigiano aveva fatto causa alla testata per richiedere il compenso dovuto ai collaboratori fissi come da contratto nazionale, che invece non gli era mai stato corrisposto. Ben 3.588 articoli rivendicati contro i 3.137 riconosciuti dalla testata, ma alla fine prima il Tribunale di primo grado e poi la Corte d’Appello di Ancona hanno dato ragione al giornalista. “Fate valere i vostri diritti – incita il presidente Iacopino – Fate causa, appena ne avete la possibilità, a chi vi sfrutta. La motivazione della Corte d’Appello è illuminante. Si spinge a definire peregrina la tesi del Messaggero che negava che il collega fosse un collaboratore fisso. Leggetela: mille e mille tra voi si ritroveranno nelle stesse condizioni”.
Roma, 4 aprile