Il ristorante di via Giulia torna ancora a far parlare di sé e dei suoi clienti. Questa volta, secondo un’inchiesta di Panorama, è la Procura di Roma a decidere di limitare il lavoro delle microspie all’Assunta Madre. Dopo 8 mesi di intercettazioni ambientali per un’inchiesta sul riciclaggio che riguardava il proprietario dell’attività Gianni Micalusi, le cimici avrebbero registrato le parole di un noto imprenditore capitolino mentre affermava di aver fatto pressioni su alcuni magistrati romani per evitare l’arresto.
Secondo quanto riportato dal settimanale, il titolare dell’inchiesta Francesco Minisci e il Procuratore Giuseppe Pignatone, il 20 novembre 2013, hanno inviato una direttiva al capo della squadra mobile Renato Cortese comunicando: “Questa squadra mobile non procederà alla registrazione dei colloqui che si collocano certamente in ambito diverso da quello delineato dal gip, avendo cura di sospendere le attività tecniche relative a quei colloqui”.
La Procura di Roma risponde diffondendo un comunicato, a firma dello stesso Pignatone, nel quale si legge “Con riferimento alle notizie del settimanale Panorama si rende noto che il gip, nell’autorizzare l’attività di intercettazione, ha correttamente posto precisi limiti per evitare che venissero intercettate le conversazioni di soggetti del tutto estranei al contesto investigativo, semplici frequentatori del locale. La procura, poco dopo l’avvio delle intercettazioni ha invitato la Squadra Mobile al rispetto dei limiti posti dal gip, anche sospendendo le attività tecniche relative a quei colloqui che, a fronte di un iniziale verosimile interesse per le indagini, risultino estranee alle stesse e all’ambito del provvedimento del gip”
Roma, 17 aprile