Voteranno sì alla fiducia Ncd e Sc, benché non pienamente convinti. Ha dichiarato il capogruppo del Nuovo Centrodestra alla Camera Nunzia De Girolamo: «voteremo la fiducia alla Camera ma non rinunceremo a dare battaglia in Senato per difendere il decreto legge di Poletti». Perciò un niente di fatto per Matteo Renzi, perché in tal modo è a rischio la conversione in legge, visto che il decreto scade il 20 maggio.
Al centro della bagarre sono le modifiche imposte dal Pd, in commissione Lavoro di Montecitorio, al testo originario del provvedimento messo a punto dal ministro Poletti. Il caso è scoppiato giovedì 17 aprile quando in Commissione Lavoro è stato dato il via libera a un testo modificato sulla base di emendamenti voluti soltanto dal Pd. Il 22 aprile il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, si era presentato al vertice con una mediazione in tre punti. Primo: trasformare in multa economica la sanzione per l’imprenditore che sfora il tetto del 20% di contratti a termine sul totale dei dipendenti; Due: nel caso dell’apprendistato, concedere agli imprenditore la libertà di optare per la formazione privata; Tre: blindare il nuovo testo.
I deputati di Ncd, Sc e Udc non si sono presentati, alla commissione Bilancio della Camera, che doveva approvare il decreto prima di farlo arrivare in aula, mettendo a rischio la maggioranza. A quel punto il presidente della commissione Francesco Boccia si è trovato obbligato a sospendere la seduta, e il parere è passato con solo 4 voti di scarto.
Per Paoletti è ora di continuare la discussione in Senato. Renato Brunetta, dall’opposizione, ribatte: «il governo non ha più maggioranza, altro che treno veloce, corre solo per andare a sbattere». Ribadisce Renzi in un’ intervista al tg1: «Sono discussioni alle quali un cittadino normale è abbastanza allergico. Stiamo discutendo se le proroghe devono essere cinque o otto, dettagli. Sui quali, comunque, si può anche discutere, purché poi si chiuda l’accordo, perché non è accettabile non affrontare il dramma della disoccupazione».
Roma, 23 aprile