Come promesso, la rivoluzione è arrivata, con il cambio di sette manager su otto e le nomine di tre donne alla presidenza di grandi aziende pubbliche, con l’addio ai vecchi amministratori delegati dopo una decina d’anni di servizio. I tutto, con tre nuovi presidenti donne. Alla presidenza dell’ Eni, infatti, arriva l’ ex numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia; a quella dell’ Enel Patrizia Grieco, attualmente a capo della Olivetti; alle Poste, infine, arriva Luisa Todini, attualmente nel cda della Rai. L’unico presidente della vecchia guardia che conserva il posto è Gianni De Gennaro, che rimane a Finmeccanica. Altra novità sostanziale per i presidenti sarà lo stipendio, con un tetto massimo 238mila euro annui lordi. Quattro volti nuovi anche per la posizione di amministratore delegato. All’Eni e all’Enel finisce l’era di Paolo Scaroni e Fulvio Conti, sostituiti da due interni, rispettivamente Claudio Descalzi e Francesco Starace. Mauro Moretti, ex ad delle Ferrovie dello Stato, trasloca con la stessa posizione a Finmeccanica, mentre alle Poste la spunta Francesco Caio, fino all’ ultimo in ballottaggio con l’ ad dell’ Espresso Monica Mondardini. Il successore di Moretti, come ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, sarà nominato nelle prossime ore. Dopo circa quattro ore di riunione a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’ Economia Pier Carlo Padoan, dunque, le quattro grandi aziende di Stato hanno un nuovo management. Per alcuni dei manager dimessi, comunque, potrebbero aprirsi presto altre porte, come quella della Fintecna per Alessandro Pansa, mentre l’ attuale presidente di Eni, Giuseppe Recchi, parrebbe già destinato a Telecom Italia.
Roma, 15 Aprile