Grazie all’operazione Dolly Card i Carabinieri del Comando Antifalsificazioni Monetaria e della Compagnia di Roma Centro sono riusciti a sgominare una banda internazionale di clonatori di carte che agiva tra Roma e la Bulgaria.Il giro di affari era di 100 mila euro al giorno e la banda, che si spostava tra Roma e la Bulgaria, era composta prevalentemente da bulgari specializzati nella manomissione degli sportelli bancari.
Ecco come avveniva la truffa: sugli sportelli automatici venivano posizionate delle apparecchiature chiamate “skimmer” che, grazie a una microcamera carpivano i pin inseriti dagli ignari utilizzatori. Dopo qualche ora la banda recuperava la strumentazione e tramite internet inviava i pin delle carte di credito in altri paesi, come gli Stati Uniti e l’Indonesia, dove venivano usati per creare delle nuove tessere con cui era possibile effettuare i prelievi.Tutta l’operazione, che prende il nome dalla famosa pecora Dolly, primo essere della sua specie ad essere clonato, parte nel 2012 con una serie di arresti fatti dai Carabinieri della stazione di Roma San Lorenzo in Lucina. Grazie a un’indagine durata due anni e alla collaborazione con i reparti Antifalsificazione Monetaria si è riusciti ad arrivare a 21 arresti e 15 denunce e al sequestro di 78 congegni skimmer, 33 microcamere e centinaia di carte di credito clonate.
Roma, 14 aprile