Dal 15 aprile, fino al 20 luglio, al Palazzo delle Esposizioni di Roma ci sarà la grande mostra “Pasolini Roma”. La mostra, dedicata a Pier Paolo Pasolini, il nostro “intellettuale” per eccellenza del XX secolo, è un progetto inedito, che unisce tre grandi capitali europee, Parigi, Barcellona e Berlino, a Roma, nel comune intento di ricordare la figura eclettica di Pasolini, che più di ogni altro è riuscito ad reinterpretare l’immagine della città di Roma, incarnandola in chiave poetica. Infatti, per Pasolini la città di Roma non rappresentò solamente uno scenario cinematografico dei suoi film o un luogo in cui vivere, poiché tra lui e la città eterna si instaurò una relazione morbosa e passionale, fatta di sentimenti misti di amore e odio, di fasi di attrazione e rifiuto, di voglia di allontanamento e di piacere del ritorno.
Proprio dalla città romana, inizialmente vissuta soprattutto tra le borgate, nascerà un’ispirazione potente ed è lì che Pasolini troverà, senza doverli cercare, i soggetti dei suoi primi romanzi e film. Roma sarà il principale punto di osservazione, il suo permanente campo di studio, di riflessione e di azione. Sarà anche il teatro delle persecuzioni che il poeta dovrà sempre subire da parte dei poteri di ogni genere, e dell’accanimento dei media che per 20 anni lo trasformeranno nel capro espiatorio, nell’uomo da demolire, a causa della sua diversità e della radicalità delle sue idee sulla società italiana.
La mostra “Pasolini Roma”, che verrà esposta al Palazzo delle Esposizioni, ripercorrerà, attraverso sei sezioni organizzate cronologicamente, le tappe del percorso personale ed artistico di Pasolini, dal suo arrivo a Roma, nel 1950, fino alla notte della tragica morte, ad Ostia, nel novembre del 1975.
Di tappa in tappa si ritroverà il filo conduttore che permetterà di tracciare, lungo un quarto di secolo, il percorso dell’incredibile vitalità creativa di Pasolini: i luoghi in cui ha vissuto, in cui ha ambientato romanzi e film, la poesia, il cinema, gli amici, gli amori, le persecuzioni, le lotte e gli impegni nella città. I suoi disegni e dipinti, gli autoritratti, ma anche la galleria ideale dei pittori contemporanei da lui descritti: Morandi, Mafai, De Pisis, Rosai, Guttuso. Mai prima d’ora una mostra su Pasolini è stata tanto ricca di materiali, molti dei quali finora inediti, da riuscire ad illuminare tutti gli aspetti delle sue molteplici attività.
Lo spettatore avrà l’impressione che sia lo stesso Pasolini a parlare, facendo rivivere la propria vita, guidandolo attraverso un percorso imprevedibile, costantemente aperto gli incontri, ai dubbi, ai capovolgimenti, alle abiure, alle nuove partenze. Il visitatore scoprirà un uomo al tempo stesso straordinario, per la sua forza creativa, l’incredibile vitalità, la lotta perenne, la passione per tutto ciò che fa, insieme con i suoi momenti di esaltazione, di fede, di entusiasmo, di allegria, ma anche di dubbio e di angoscia di fronte al mistero della vita e alla tragicità della storia. La mostra si preannuncia un modo per approfondire il forte legame tra Pasolini e Roma, città che per lui rappresentò la “creatrice” delle sue ispirazioni, e contemporaneamente distruttrice della sua vita.
Roma, 13 aprile