Papa Francesco ha approvato la riforma dello Ior, l’Istituto per le opere di religione, che continuerà ad esistere. Il Vaticano ha voluto precisare come il Pontefice abbia voluto riaffermare: “L’importanza della sua missione per il bene della Chiesa Cattolica, a cui continuerà ad offrire servizi finanziari in tutto il mondo”.
Il futuro dello Ior, quindi, è salvo, dopo che solo lo scorso mese era stato preso di mira dalla lente di ingrandimento del G8 “interno. Per la riforma dello Ior, Papa Bergoglio aveva elencato tre diversi tipi di soluzioni, all’ora: trasformare lo Ior in una banca etica, una nuova politica sulla trasparenza della missione attuale, oppure, quella più drastica, cioè l’abolizione dell’Istituto. A cui tra l’altro ha accennato in passato in ben due occasioni, eppure la meno probabile.
Certo è che la decisione di oggi non sembra affatto scontata, soprattutto in considerazione delle dichiarazioni di Bergoglio fatte dopo il suo ritorno dal viaggio in Brasile: “Io non so come finirà lo Ior. Alcuni dicono che, forse, è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo. Mah! Si sentono queste voci. Io non so. Io mi fido del lavoro delle persone dello Ior, che stanno lavorando su questo, anche della commissione. Il presidente dello Ior rimane, lo stesso che era prima; invece il direttore e il vicedirettore hanno dato le dimissioni. Ma questo, io non saprei dire come finirà questa storia, e questo è bello anche, perché si trova, si cerca. Siamo umani, in questo, dobbiamo trovare il meglio. Ma, questo sì, le caratteristiche dello Ior – sia banca, sia fondo di aiuto, sia qualsiasi cosa sia – trasparenza e onestà. Questo dev’essere così”.
Ecco quindi la nota diramata dal Vaticano: “La proposta è stata sviluppata congiuntamente da rappresentanti della pontificia commissione referente sullo ior (Crior), guidata dal cardinale Raffaele Farina, della pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede (Cosea), guidata dal maltese Joseph Zahra, della commissione cardinalizia dello Ior, guidato dal cardinale spagnolo Santos Abril y Castellò, “e del consiglio di sovrintendenza dello Ior, il board laico nel quale siede, tra l’altro, il cavaliere supremo di Colombo Carl Anderson, e presentata al Santo Padre dal cardinale-prefetto della segreteria per l’economia, l’australiano George Pell, arrivato a Roma per prendere servizio pochi giorni fa, con il consenso del cardinal Castellò. Tale proposta è stata definita sulla base di informazioni sullo status legale dello Ior e sull’operatività svolta, informazioni raccolte e presentate al Santo Padre e al suo consiglio di cardinali da Crior nel febbraio 2014″.
“Con la conferma della missione dello Ior e facendo seguito alla richiesta del cardinale – prefetto Pell, il presidente del consiglio di sovrintendenza, Ernst von Freyberg, e il management dello Ior porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo Ior possa compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il piano sarà presentato al consiglio dei cardinali del Santo Padre e al consiglio per l’economia”.
Le attività dello Ior, detto questo, “continueranno a rientrare sotto la supervisione regolamentare dell’Aif (Autorità di informazione finanziaria), autorità competente nell’ambito della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. In conformità ai motu proprio dell’8 agosto 2013 e del 15 novembre 2013 e alla legge numero XVIII sulla trasparenza, supervisione e informazione finanziaria entrata in vigore l’8 ottobre 2013, è stata introdotta un’ampia e articolata struttura legale e istituzionale finalizzata a regolare le attività finanziarie all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. A tale proposito, il cardinale-prefetto Pell ha confermato l’importanza di un allineamento sostenibile e sistematico delle strutture legali e normative della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano con le best practice regolamentari internazionali. Una efficace supervisione regolamentare e i progressi raggiunti nella compliance, trasparenza e operatività avviati nel 2012 e sensibilmente accelerati nel 2013, sono fondamentali per il futuro dell’Istituto”.
Roma, 7 aprile