Lungi da me l’idea di essere blasfemo a ridosso della Pasqua. La scoperta che risale ad un paio di anni fa, di un frammento di papiro in lingua copta con le parole: “Gesù ha detto loro: ‘mia moglie …’ – e poco sotto – Lei sarà in grado di essere mia discepola”, da una storica della Harvard Divinity School, fece scalpore tra scetticismo, accuse di falso e polemiche teologiche, pare aver trovato finalmente una soluzione definitiva. Quel frammento non è un falso d’epoca moderna.
L’annuncio, diffuso dalla Reuters, è degli scienziati che ne hanno analizzato l’inchiostro e datato l’origine: tra IV e VIII sec. d.C.. “Non è la dimostrazione che Gesù ha avuto una moglie o che tra i discepoli ci fossero donne”, ha detto Karen King, la storica della teologia che ha dato al papiro il suo nome: “Ma adesso si può concludere con qualche certezza che tra i primi cristiani c’erano discussioni attive su celibato, sesso, matrimonio e discepolanza”.
Roma, 11 aprile