Una folla di 200 mila persone ha affollato San Pietro la scorsa domenica, decidendo di trascorrere la propria Pasqua con il Papa. Il discorso del Pontefice non si è fatto attendere ed ha toccato tutti i temi critici dell’attualità, dalle fame nel mondo, di cui siamo tutti complici, alle guerre in Siria e Ucraina. «Bisogna sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici. E basta guerre nel mondo. L’amore è più forte » E’ stato questo il forte esordio del Papa, ricco di auspici e di autocritiche « Non abbiate paura -ha continuato il Pontefice- in Gesù risorto l’amore ha vinto sull’odio. L’amore dona vita, l’amore fa fiorire la speranza. Abbiamo questa gioiosa certezza nel cuore ». Papa Francesco è tornato a pregare per la pace in Siria, ormai dilaniata da una lunga guerra e per l’accoglienza da parte nostra dei migranti, giunti sulle nostre coste in cerca di pace, amore e dignità. « Ti supplichiamo, in particolare, per la Siria, l‘amata Siria -ha invocato il Pontefice- perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme. Signore, rendici capaci -ha aggiunto Papa Francesco- di proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono. Conforta coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede». Contrariamente alla tradizione il Pontefice ha deciso di salutare la folla oceanica, che ha trascorso la propria Pasqua con Il Papa, soltanto in italiano e non in decine di lingue augurando a tutti un semplice, ma commosso «Buona Pasqua ».