«Siamo tutti abusivi» così spiega uno dei pittori di Piazza Navona al Messaggero, mentre la Polizia di Roma Capitale compiva un blitz per verificare la posizione delle decine di pittori che popolano la storica piazza. E prosegue: «In Comune la faccenda è nota. Dopo la delibera del 2007 fu organizzata una prova farsa in municipio, ma non si è mai riuscito a fare una selezione. In sostanza, abbiamo partecipato ad una sorta di concorso, che si sarebbe dovuto concludere con la concessione del permesso ad esercitare la nostra attività. Ma si è tutto bloccato»
Nei fatti ha ragione. Il Municipio, per bocca dell’assessore al commercio Iacopo Emiliani: «È un delirio con tutti questi bandi scaduti. È vero in questo caso sono abusivi. Due sono i passaggi da fare: riaprire il bando scaduto per questa attività e rifare l’albo dei pittori. La nostra volontà è quella di sostenere l’arte vera però. Vogliamo rifarci al modello francese per gli artisti di strada. Postazioni numerate, con turnazioni precise. Bisogna inoltre fare un censimento anche delle altre aree per vedere se è possibile mantenere ancora l’idoneità o trovare nuovi spazi. Tutto questo a partire da maggio, subito dopo la canonizzazione dei Papi».
Sempre al quotidiano di Via del Tritone altri espositori raccontano e dimostrano bollettino alla mano, di pagare per l’occupazione del suolo pubblico. Ma, come un agente della Municipale ammette che, in assenza di autorizzazione che segue al bando, non serve a «niente perché alla fine sono tutti abusivi. È un modo per dimostrare la loro presenza su questa piazza»
In questo vuoto normativo, ovviamente, che colpisce tutti, prospera chi non ha alcun titolo per stare in piazza.
Roma, 17 aprile