La campagna “meno monnezza e più bellezza” ha avuto al parco della Caffarella il più classico dei risvolto della medaglia, con “più monnezza e meno bellezza”, colpa soprattutto delle feste e le gite fuori porta di pasquetta.
La campagna lanciata dal Commissario Tozzi, l’assessore Marino e il minisindaco Andrea Catarci, quindi, non ha ottenuto il successo sperato. Le cattive abitudini, insomma, hanno prevalso di nuovo sul senso civico che questo tipo di campagne tentano di promuovere. Ma i responsabili dell’iniziativa guardano lo stesso al lato positivo: rispetto agli altri anni un miglioramento significativo c’è stato.
Grazie alla collaborazione dell’AMA erano stati dislocati presso tutti gli accessi al parco una serie di cassonetti dell’indifferenziata. Sempre in prossimità degli ingressi sono state distribuite anche delle buste dove riporre i rifiuti, puntando sulla partecipazione dei cittadini. Chi ha testimoniato l’utilizzo delle buste e dei cassonetti con delle foto, l’Ente che si occupa del parco sull’Appia Antica ha deciso di regalare una maglietta in cotone bio-ecosolidale, con il logo dell’ente stampato sopra.
Purtroppo, se alcuni cittadini si sono impegnati, altri si sono dimostrati pigri e in un post su Facebook Rossana De Stefani, Presidente del Comitato per il Parco della Caffarella, non ha potuto fare a meno di manifestare la sua delusione per l’immondizia lasciata dagli ospiti del parco. Ma anche la De Stefani guarda ai migliori risultati ottenuti rispetto allo scorso anno: “Gli anni scorsi eravamo costretti a girare con il megafono per ricordare a tutti, di non fare fuochi a terra e di gettare i rifiuti negli appositi cassonetti, fuori dal parco – ricorda De Stefani – ma la nostra era una preghiera e non tutti ci davano ascolto. Da quest’anno invece, c’è un regolamento ben preciso, e ci sono indicazioni chiare. Le aree per i barbecue ad esempio sono segnalate” ha sottolineato il Presidente del Comitato.
“Il punto è che la maggior parte delle persone che vengono alla Caffarella sono civili. Purtroppo c’è una minoranza che non lo è e che, al contrario, è molto incivile. Negli anni abbiamo capito una cosa e l’abbiamo anche fatta presente: più cassonetti metti nel parco, più si riempiono e più c’è immondizia in giro. Per noi l’ideale è avere dei cestini molto piccoli, dove poter buttare il minimo indispensabile. I cassonetti vanno disposti appena fuori dai cancelli. Magari anche raddoppiandone la quantità. Ma dentro il parco è meglio di no, altrimenti gli animali come le cornacchie, durante la notte, rompono le buste e spargono i rifiuti nel parco. Perché meno rifiuti girano, e più il parco risulta apprezzabile. Dopotutto, “meno monnezza è più bellezza”, conclude la sua riflessione la De Stefani.
Roma, 24 aprile