Roma, Lungotevere Ripa: i lavoratori della Croce Rossa, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati stamattina alle ore 11, davanti al Ministero della Salute, per manifestare contro la proposta di privatizzazione dell’ente pubblico. Una delegazione è stata ricevuta dai funzionari del ministero. La manifestazione è stata indetta dai sindcati Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal, che ritengono inaccettabile la proposta di trasformazione della Cri in un’associazione di diritto privato e definiscono l’episodio “il primo caso Elettrolux del pubblico impiego”.
A detta dei lavoratori, accorsi in centinaia per far sentire la loro voce, il passaggio non dà garanzie a livello occupazionale: si rischia un abbassamento dei salari e un’assoluta precarietà dei contratti a tempo determinato. Rincarano la dose i sindacati: “La Croce rossa ha fatto carta straccia degli impegni presi e formalizzati nel protocollo d’intesa del 27 febbraio scorso. E ora vuole scaricare il peso di decenni di cattiva gestione sulle spalle dei lavoratori. Per questo chiameremo in campo anche i ministri vigilanti, Funzione pubblica e Salute, e la Conferenza delle Regioni. L‘accordo era quello di gestire il passaggio contrattuale dei lavoratori, dal pubblico al privato, in modo che tutti vedessero salvaguardati diritti e retribuzioni. Poi, all’incontro di ieri, la doccia fredda: applicazione immediata del contratto Anpas, norme di raccordo risibili, nessuna tutela dei contratti a tempo determinato. Il tutto senza alcun intervento né sulla spesa improduttiva delle strutture, né sul miglioramento dei servizi. Con il rischio di una paralisi totale”.
Roma, 4 aprile 2014